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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 22.1919

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Fasc. 1-2
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Bollettino bibliografico
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https://doi.org/10.11588/diglit.17339#0103
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BOLLETTINO BIBLIOGRAFICO

Si

Una seconda parte dello studio è dedicata ad altri ar-
chitétti del Rinascimento in Parma, a coloro anzi che ap-
plicano le forme nuove con maggior coscienza e pienezza
che lo Zaccagni. Si studia perciò Gian Francesco d'Agrate,
scultore e architetto (Montini. Carissimi e Montini nel Duomo
di Parma, monumento Sforza e cupala alla Steccata), l'ignoto
maestro probabilmente lombardo autore dell'.oratorio della
Concezione presso San Francesco. Intanto le forme braman-
tesche sembravano già ritardatane di fronte alle nuove cor-
renti romane inaugurate a Mantova da Giulio Romano.

4

Ed ecco i riflessi del nuovo a Cremona in Giulio Campi, come
architetto, a Parma in San Marcellino opera di Giorgio da
Krba (1533-40), nell'oratorio delle Cappuccine opera di Gian
Francesco Testa (1571), in San Quintino e nell'Annunciata
del Fornovo, opera che quasi preludono al barocco. Col ri-
cordo di questi monumenti e della grandiosa Pilotta, si
chiude lo studio del Salmi, corredato di molti documenti
inediti relativi ai lavori dello Zaccagni, e di un albero genea-
logico dell' artista.

VII. Rinascimento straniero.

20. Rusk (Fern Helen), A Madonna by Lam-
bert Lombard (Art in America, ottobre 1918).

Lambert Lombard, pittore e scrittore d'arte di Liegi,
vissuto tra il 1505 circa e il 1566 è stato studiato soprattutto
dallo Helbig (La Peinture au pays de Liège, 1903), ma in
mancanza di opere firmate si vagava un po' nell'incertezza.
La Madonna col Bambino che esiste nella collezione della
Università di Bfown, firmata L. Lom e datata 1557 fornisce
finalmente qualche lume migliore, e dimostrandocelo ancora
nel tempo tardo della sua vita e assai dopo il suo viaggio in
Italia (1537) sulle orme del Patinir e meno tocco di «roma-
nismo » di quello chft.generalmente si supponesse, c'impedisce
di ritenerlo, come si.credeva, autore di opere quale l'Adora-
zione dei Pastori di Vienna tanto vicina a Martino vati Heems-
lierk. Più probabile è la sua paternità per il Cristo che si
congeda dalla maire—-già attribuito al Patinir — nella Galleria
di Glasgow, e sempre nella stessa Galleria ima Madonna col
Bambino, copia della quale trovasi nella Galleria Ambrosiana
di Milano (n. 23). [1 Lombard potrebbe esser stato confuso
col Mabuse — col quale fu per qualche tempo associato —
anche in un'altra Madonna della Galleria del Prado.

Vili. - " Seicento „ e " Settecento. „

21. Cantalamessa (Giulio), Un quadro inav-
vertito di Giuseppe Cades nella Galleria Borghese
(Blol. d'Arte, maggio-agosto 1918).

È nel soffitto della saletta dei quadri stranieri e, sebbene
fosse citato anche dal Lanzi, s'era persa memoria del suo
soggetto ch'è un episodio della novella del conte Gualtieri
nel Decamerone e del suo autore che è il romano Giuseppe
Cades. Il Cantalamessa rileva finemente come questa tela
del 178/ — non tocca dal neoclassicismo — precorra singolar-
mente ii senso romantico di cinquantanni dopo. Non con-

cordiamo con lui nel ritenere che il Cades non partecipi nep
pure del gusto settecentistico anteriore.

22. Molmenti (Pompeo), 17» ritratto dipinto da
fra Galgario (Boll, d'arte, gennaio-aprile 1918).

F. il bel ritratto di un poeta (proprietà dell'on. conte Suardi)
appartenente al periodo «in cui dall'imitazione e dall'inse-
gnamento di Salomone Adler il Ghislandi si era già liberato
e s'indirizzava ormai verso l'arte settecentesca, preannun-
ziando Alessandro Longhi ». Non è impossibile che l'effigiato
sia Bernardino Perfetti, poeta arcadico incoronato in Campi-
doglio nel 1725.

23. Focillon (Henri), Giovanni Battista Pi-
ranesi. (Paris, Laurens, 1918).

Abbiamo dunque il libro sul Piranesi. Poiché per quante
correzioni di particolari possano venire avanzate da specia-
listi, lo scritto del Focillou è squisitamente intelligente e le
Knee maestre necessarie alla comprensione di Piranesi non
potranno essere spostate di molto.

Diamo l'indice sommario del libro per farne rilevare la
solida ossatura.

« Introduzione ». (Qui non c'è molto di nuovo nel quadro
d'ambiente dell'Italia settecentesca).

« Libro I. Vita di Piranesi. Storia delle sue opere »:

«Capitolo I. Le origini veneziane (1720-1740) ». (Bella
ricostruzione dell'ambiente artistico veneziano del '700 e
buone note sul coesistere della tradizione « gotica » e della
classica nel gusto italiano del periodo barocco (p. 20-21).
Rilievi sulle tendenze rinascimentali e classiche ne! sette-
cento architettonico locale; Lucchesi e Temanza).

« Cap. IL Anni di studi e di viaggi ». (Quadro dell'ambiente
romano al tempo di Papa Lambertini — Relazioni del Pi-
ranesi con altri incisori del tempo e con mecenati — Pub-
blicazione della prima parte d'Architetture, ecc., Viaggio a
Napoli, ecc. Però considerazioni inesatte sulla pittura ro-
mana e napoletana del settecento — Viaggio a Venezia e
relazioni con Tiepolo).

«Cap. III. Le Antichità Romane — La Magnificenza
(1744-1761) ». (Riguarda le relazioni del Piranesi con altri
artisti, con antiquari e amatori, la pubblicazione delle Anti-
chità Romane e della Magnificenza ed architettura dei Romani
con la conseguente polemica tra il Piranesi è Manette).

«Cap. IV. La maturità (1761-1778) ». (Verte su vicende
famigliari e sulle pubblicazioni di stampe piranesiane che
fanno seguito alle Antichità romane. Ricorda anche i restauri
al priorato di Malta senza approfondire l'argomento, come
ha rilevato uno studioso italiano, il Munoz nel Messaggero della
Domenica, anno II, ri. 6).

« Cap. V. Le Vedute — Gli ultimi giorni di Piranesi — I
suoi continuatori ». (Relativo specialmente alla mirabile serie
delle « Vedute » di Roma in rapporto alle « Vedute » ante-
riori di altri incisori; continuazione deWatelier Piranesi dopo
la morte dell'artista, per opera di Francesco Piranesi).

«Libro IL L'arte di Piranesi»:

«Cap. I. La Prospettiva». (Interessanti osservazioni sulla
formazione graduale della Roma pittoresca dopo Sisto V
 
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