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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 23.1920

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Fasc. 4
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Pittaluga, Mary: Notizie sul Tintoretto della parrocchiale d'Alzano presso Bergamo
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https://doi.org/10.11588/diglit.17340#0268

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242

MARY PITTA LUCA

il Tintoretto si serviva già della luce, per signoreggiar la composizione, ma non
tanto ancora da farne il pensiero dominante, come più tardi fu: esigenze cromatiche

e formali valide ancor sopravvivono nel suo spi-
rito e cercano l'accordo, che, qui, resulta ad
effetto sufficientemente omogeneo ed armonico.
Si confronti la Vergine d'Alzano con l'Assunta
della Scuola di S. Rocco: questa non era ancor
nata nel 1584; è degli anni estremi, cioè, in cui
il genio di Iacopo aveva dato quanto poteva
dare. Si sentirà subito la timidità luministica
di quella rispetto a questa, ma si comprenderà
pure che dalla Madonna d'Alzano fosse possi-
bile pervenire, sempre battendo la stessa via,
all'Assunta di S. Rocco, e ancor oltre.

Ora, attraverso le notizie della vecchia let-
teratura, si può rintracciare, l'originale destino
di quest'opera, certo non meno rappresentativa
di altre nella produzione del Tintoretto?

Si può: anzi, se si trascura un equivoco,
già conosciuto e corretto nel Settecento, è dato
giungere in proposito a conclusioni che direi
certe; caso non frequente quando si tentano
identificazioni d'oggetti d'arte.

Una tela rappresentante la Madonna con
S. Cristoforo fu eseguita per la confraternita
dei Mercanti presso S. Maria dell'Orto, e fu
posta nella sala terrena, dedicata a S. Cristo-
foro, uno dei protettori della scuola.

11 Ridolft per primo la ricorda, attribuen-
dola però a Domenico. In ciò l'equivoco. Do-
menico avrebbe dipinto « nella schola de' Mer-
catanti... nella sala terrena la tavola con S. Cri-
stoforo, che varca il mare col fanciullo Giesù
in ispalla... ».J Sulle tracce delle Meraviglie il
Martinioni conferma « nella sala terrena è di
sua mano [di Domenico] ancor la palla di S. Cri-
stoforo e altre pitture »:2 così il Ritratto,3 e così
Fig.i. - Tintoretto: Madonna e S. Cristoforo qualche altra vecchia guida, eco fedele del verbo
ad Alzano Maggiore. ridolfiano. Come l'amoroso biografo del Tinto-

(Fot. dell'lst. d'Arti grafiche di Bergamo). retto, amante di quella mano e conoscitore si-
curo, potè attribuire al figlio opera palesemente
del padre? al figlio che, quando pose nell'alto d'una composizione l'Assunta, com'è nel
quadro d'Alzano, fece quella brutta cosa, che oggi vediamo nella pinacoteca comunale
di RiminiD 4

La spiegazione è semplice: la si trova nei vecchi testi stessi, nel Boschini più che al-
trove. L'autore delle Ricche Miniere, che non si è fidato del Ridolfi nè d'altri, ma ha scritto

1 Le meraviglie dell' arte, Venezia, 1648, II, p. 263. * D. Martinelli. Il ritratto di Venezia, Venezia,

2 Venelia, città nobilissima e singolare... con ag- 1684, pag. 247.

giunta di tutte le cose notabili fatte et occorse dal- 4 S. Domenico davanti al Pontefice,
l'anno 1580 al 1663. Venezia, 1663, p. 167.
 
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