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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 24.1921

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Fasc. 2
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La Ferla, Clelia: Saggio sull'abbigliamento femminile del Trecento
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https://doi.org/10.11588/diglit.17341#0085

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CLELIA LA FERLA

di Eleonora di Sic ilia sono annoverate, col nome
di superlunicali, guarnacche preziosissime: • ve ne
sono <li sciamito bianco, foderate di zendado rosso,
con l'arme reale ricamata in perle e pietre pre-

Fig. r — Giotto: I.'Annunziala.
Padova, Cappella Scrovegni.

ziose, di sciamiti) foderate di vaio, con maniche e
senza maniche, di camocato di seta verde foderate
di vaio, di seta azzurra a fiori aurei ».'

Ho detto dianzi come molti e vari ornamenti
sottclineassero la scollatura delle vesti e come
essa fosse appena sensibile e insisto ancora nel-
l'affermare che la scollatura, nei primi anni del
secolo xiv, non è audace, ciò che dimostrano,

1 Dil Giudice, op. cit., p. 266.

concordemente, l'arte e le cronache, le leggi sun-
tuarie, le quali non accennano mai alla disonestà
degli abiti sotto questo rispetto (fig. 1).

Nè l'invettiva di Dante contro le ■ sfacciate
donne fiorentine che van mostrando con le poppe
il petto » deve turbarci.

Ciò che dice il Boccaccio.

• de' pomi vaghi, per mostratila tondi
Che per durezza avean combattimento
Sempre spostando in fuor col vestimento».

ci dà modo d'interpretare meglio le parole di Dante:
non l'apertura dell'abito, ma la stoffa sottilissima,
ma l'aderenza perfetta di questa stoffa, che mo-
dellava squisitamente il seno, destano l'indigna-
zione del severo moralista: sarebbe infatti ecces-
sivo dare ai versi di Dante un altro significato.

* * *

Ornamenti delle vesti. —Bordure c frange.
Le bordure d'oro, ammiratissimc, venivano di-
stese nei modi più fantastici: a volte dimezzavano
dall'alto in basso, pesantemente, tutto l'abito,
tagliando a croce il bordo che recingeva il seno;1
a volte si indugiavano'sul petto, in ricche placche
rettangolari, che venivano sparse anche su' lembi
inferiori delle maniche.3 Le bordure potevano es
sere sostituite da pesanti frange d'oro o d'argento,
così fitte ed alte che le leggi suntuarie dovettero
proibire che superassero i quattro palmi sopra la
terra; ammiratissime, esse varcarono anche i li-
miti della metà del secolo.

Bottoni. Un altro ornamento caratteristico era
costituito dai bottoni, disseminati ovunque, su
gli abiti: ve n'erano d'oro, d'argento, di perle,
di gemme, di seta, di panno; si susseguivano fitti
fitti, in lunghe serie, sulla parte anteriore della
veste e sulle maniche; -1 venivano sparsi a profu-
sione sulle cinture e sui cappelli. Per renderci
conto della bellezza e della preziosità di tali bot-
toni, basterà ricordare che Amedeo V di Savoia
aveva, nel 1317, cinque bottoni d'ambra, guerniti
d'argento, sopra i quali erano incastrati tre rubini
e due smeraldi e che Maria di Brabante, sua se-
conda moglie, comprò, nello stesso anno, sei dozzine
di bottoni d'argento dorato con lo smalto dell'a-
quila nera, cosa meravigliosa per la ricchezza dei
singoli bottoni e per il loro numero, se, come pa e
probabile, ciano destinati ad uno stesso abito.

Cinture. Una cintura, o scheggiale, cingeva

1 Simone Martini, Polittico del Museo Civico dt Pisa
(1320).

2 Duccio di Boninsegna, Angeli della grande Pala
d'alture (Museo dell'Opera, Siena, i311)-

3 Bernardo Daddi, Trittico del Bigatto, Firenze (1333).
 
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