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ADOLFO VENTURI
ficio. Brevi massicce piramidi tronche, scavate a specchi trapezoidali, culmini dei con-
trafforti che ascendono lungo tutta la nave secondaria a divider le arcate, sop-
portano basi adorne alla maniera trecentesca di quadrilobi e destinate a sorregger le sta-
tue, di cui, purtroppo, come abbiamo detto, sola rimane, sopra un secondo piedistallo
nitidamente e robustamente intagliato, l'immagine del giovane Eroe scolpita da Jacopo,
alla quale guardando sorge nel nostro animo il rammarico che il bel San Martino non abbia,
Fig. ii — San Martino di Lucca: Testa a congiunzione degli archi.
con la ideata teoria di statue possenti e maestose, la sua più superba corona. Magnifica
è la balaustra che lega i contrafforti e cinge il loggiato cieco, trecentesca nel disegno a
trafori e incassi geometrici, pittorica di effetto, per il gioco dei pieni e dei vuoti, robusta
nelle modanature, adorna di ferrigni quadrilobi, vigorosamente legati per ogni lobo
a una borchia centrale mediante cuspidi in forma di trifoglio con effetto di ro-
bustezza e di energia ignoto alle membrature della parte sottostante. Nè meno am-
mirevoli sono i capitelli del finto loggiato, varii di trama, eletti e chiari nella dispo-
sizione degli elementi: esempio classico quello del pilastro sotto una testa d'uomo
sbadigliante (fig. 9), ove si vedono foglie d'acanto tese lungo la campana, a sor-
reggere sulle pendute cime le rose delle volute diramate da una palmetta. Stirate
con regolarità metrica, in doppio ordine, sotto un altro pennacchio adorno di
ADOLFO VENTURI
ficio. Brevi massicce piramidi tronche, scavate a specchi trapezoidali, culmini dei con-
trafforti che ascendono lungo tutta la nave secondaria a divider le arcate, sop-
portano basi adorne alla maniera trecentesca di quadrilobi e destinate a sorregger le sta-
tue, di cui, purtroppo, come abbiamo detto, sola rimane, sopra un secondo piedistallo
nitidamente e robustamente intagliato, l'immagine del giovane Eroe scolpita da Jacopo,
alla quale guardando sorge nel nostro animo il rammarico che il bel San Martino non abbia,
Fig. ii — San Martino di Lucca: Testa a congiunzione degli archi.
con la ideata teoria di statue possenti e maestose, la sua più superba corona. Magnifica
è la balaustra che lega i contrafforti e cinge il loggiato cieco, trecentesca nel disegno a
trafori e incassi geometrici, pittorica di effetto, per il gioco dei pieni e dei vuoti, robusta
nelle modanature, adorna di ferrigni quadrilobi, vigorosamente legati per ogni lobo
a una borchia centrale mediante cuspidi in forma di trifoglio con effetto di ro-
bustezza e di energia ignoto alle membrature della parte sottostante. Nè meno am-
mirevoli sono i capitelli del finto loggiato, varii di trama, eletti e chiari nella dispo-
sizione degli elementi: esempio classico quello del pilastro sotto una testa d'uomo
sbadigliante (fig. 9), ove si vedono foglie d'acanto tese lungo la campana, a sor-
reggere sulle pendute cime le rose delle volute diramate da una palmetta. Stirate
con regolarità metrica, in doppio ordine, sotto un altro pennacchio adorno di