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EMILIO LAVAGNINO
a perdersi in uno stuolo di piccoli maestri che, me-
scolate le due tendenze, senense e fiorentina, si
inoltrano nel quattrocento insistendo su forine e
rappresentazioni che ormai hanno il solo fascino
della tradizione.
Cominciamo a parlare del gruppo di pisani che
orientarono la propria arte verso i maestri di Siena,
Di questo grande i ittore anonimo oggi conosco
solamente due opere: una è la Madonna del Museo
Civico (sala [II, n. 33), fiore mirabile di dolce
sensibilità toscana, e l'altra è una tavola, anche
essa raffigurante la Vergine con il Flambino, pro-
prietà della collezione Schifi Giorgini di Pisa.
Si tratta di un artista pisano che dipinge
Fig. 6 — Giovanni di Nicola: Madonna. Pisa, Museo Civico.
(Fot. Gabinetto Fotografico ilei Ministero della P. L).
accennando all'opera di un pittore che visse a I'isa avendo negli occhi modelli senesi e ricordando la
e vi dipinse magnifiche madonne. tecnica dei « madonneri » bizantini. Quella'ma-
II Sirèn « attribuendo una tavola di questo mae- niera che diverrà caratteristica in Giovanni di
stro (fig. 1), che oggi e nel Museo Civico di Pisa, a Nicola, in Cecco di Pietro e in tutti i lorenzettiani
Giovanni di Nicola, disse che con tale opera Clio- di cui parleremo in seguito, i quali colorano le
vanni stesso appariva come il migliore epigone di carni da sembrar bruciate a ferro caldo, è usala
Lippo Menimi; ma di Lippo il pisano, che con Gio- per la prima volta da questo maestro. Ma il fare
vanni di Nicola non ha a che fare, conserva sola- sguaiato e grossolano tanto facile a riconoscersi
mente l'aspetto sognante dei volti e ripete alcuni negli altri pisani che si riallacciano all'arte se-
particolari stilistici d'altronde comuni a tutti i pit- nese qui non appare affatto.
tori che, intorno alla metà del xiv secolo, orienta- Tanto la Madonna del Museo che duella della coi-
rono la loro arte verso Siena. lezione Schifi vivono in una calda atmosfera di
-- dolcezza; con iMoro occhi socchiusi e troppo lun-
1 Sikèn, Rassegna d'arie mitica < moderna, 1914. ghi sogguardano iHfiondo piccolo Gesù ed amore-
EMILIO LAVAGNINO
a perdersi in uno stuolo di piccoli maestri che, me-
scolate le due tendenze, senense e fiorentina, si
inoltrano nel quattrocento insistendo su forine e
rappresentazioni che ormai hanno il solo fascino
della tradizione.
Cominciamo a parlare del gruppo di pisani che
orientarono la propria arte verso i maestri di Siena,
Di questo grande i ittore anonimo oggi conosco
solamente due opere: una è la Madonna del Museo
Civico (sala [II, n. 33), fiore mirabile di dolce
sensibilità toscana, e l'altra è una tavola, anche
essa raffigurante la Vergine con il Flambino, pro-
prietà della collezione Schifi Giorgini di Pisa.
Si tratta di un artista pisano che dipinge
Fig. 6 — Giovanni di Nicola: Madonna. Pisa, Museo Civico.
(Fot. Gabinetto Fotografico ilei Ministero della P. L).
accennando all'opera di un pittore che visse a I'isa avendo negli occhi modelli senesi e ricordando la
e vi dipinse magnifiche madonne. tecnica dei « madonneri » bizantini. Quella'ma-
II Sirèn « attribuendo una tavola di questo mae- niera che diverrà caratteristica in Giovanni di
stro (fig. 1), che oggi e nel Museo Civico di Pisa, a Nicola, in Cecco di Pietro e in tutti i lorenzettiani
Giovanni di Nicola, disse che con tale opera Clio- di cui parleremo in seguito, i quali colorano le
vanni stesso appariva come il migliore epigone di carni da sembrar bruciate a ferro caldo, è usala
Lippo Menimi; ma di Lippo il pisano, che con Gio- per la prima volta da questo maestro. Ma il fare
vanni di Nicola non ha a che fare, conserva sola- sguaiato e grossolano tanto facile a riconoscersi
mente l'aspetto sognante dei volti e ripete alcuni negli altri pisani che si riallacciano all'arte se-
particolari stilistici d'altronde comuni a tutti i pit- nese qui non appare affatto.
tori che, intorno alla metà del xiv secolo, orienta- Tanto la Madonna del Museo che duella della coi-
rono la loro arte verso Siena. lezione Schifi vivono in una calda atmosfera di
-- dolcezza; con iMoro occhi socchiusi e troppo lun-
1 Sikèn, Rassegna d'arie mitica < moderna, 1914. ghi sogguardano iHfiondo piccolo Gesù ed amore-