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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 26.1923

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Fasc. 3
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Grigioni, Carlo: Il Duomo di Faenza: documenti inediti intorno alla sua costruzione e il documento decisivo sul nome del suo architetto
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https://doi.org/10.11588/diglit.17343#0186

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164

CARLO GRIGIONI

Lancillotto fratello di Carlo, i Canonici ne ebbero
l'eguale rifiuto.1

* * *

Il 26 maggio 1474 il vescovo Federico Manfredi
faceva la posa solenne della prima pietra. Si entrava
così con tutto il fervore nel periodo costruttivo.
Ora tacciono i documenti e parla il cronista. In tre
anni furono compiuti, scrisse Antonio Ubertelli,
« la croce, la cuppola,quattro cappelle grandi e
quattro piccole, dove tuttavia nelle volte si ve-
dono le sue'armi dei Manfredi».2 Le parole del
cronista sono chiarissime. In soli tre anni si alza-
rono i muri della crociera, si coprì la cupola, si
chiusero le due cappelle laterali alla maggiore e le
due alle estremità del transetti — le quattro cap-
pelle grandi — e, due per lato, le cappelle estreme
delle navate laterali. Nell'elenco non è compresa
la cappella maggiore, die aveva bensì i muri co-
muni con le cappelle laterali ma mancava ancora
di copertura.

Siamo così giunti al 1477. I gravi avvenimenti
seguiti alla fine di quell'anno, che condussero al-
l'insurrezione popolare del 15 novembre e alla cac-
ciata del vescovo Federico e la morte di lui nel-
l'anno seguente fecero sospendere la costruzione,
la quale però venne prontamente ripresa da Ga-
leotto Manfredi nel 1478.

Già nel 1480 incomincia la concessione di iu-
spatronato delle cappelle. Il 31 gennaio di quel-
l'anno viene concessa una « capello, noviter con-
structa in ecclesia Catedralj Sanctj petrj de Fa-
ventia... Sub vocabulo Sanctj Sebastiani que est
prima iuxta hostium diete ecclesie quod tendit ad
stratam francischam versus meridiem et per quod
itur ad ecclesiam Sanctj terentij incipiendo nu-
merum capellarum diete ecclesie a dicto hostio et
sequendo versus plaleam comunis sive versus cam-
panile diete ecclesie ubi et in qua capella est posila
ymago dominj nostrj Jhesu Christi crucifixi de
Ugno... ». 3 Era difficile indicare con maggiore pre-
cisione l'ottava cappella cioè l'ultima della navata
destra.

Il 10 aprile del medesimo anno a «Jacobus quon-
dam mathej monj mercator pannorum lane gentilis »
si concede il iuspatronato di una cappella « alta
et magna que est iuxta sacristiam novam diete ec-
clesie tendens versus ecclesiam Sancii Francisci et
Sancii Salvatoris ». 4 Questa cappella, che non
era dedicata ad alcun santo e che il patrono in-

1 Arch. Not. di Faen/.a, Atti del medes., istesso voi.,
fol. 28 v.

2 Calzi, op. cit., pag. 508.

3 Arch. Not. di Faenza, Atti di Gaspare Cattoli, vo'.XV,
1480, fol. 20 r.

1 Ivi, Atti del medes., istesso voi., fol. 44 r.

titolò a S. Giuliano, è certamente quella attuale
della Madonna delle Grazie, alla testata del braccio
sinistro della crociera.

Siamo ora davanti ad uno dei documenti più
solenni intorno alla fabbrica, ad un caposaldo
nella storia della chiesa. Si tratta, come dice la
rubrica marginale, di una « Deliberano facta per
dominos Canonicos circha fabricam ecclesie Sanctj
petrj ». F il famoso documento del 18 maggio 1481,
il documento che potremmo dire del Valgimigli.
Lo trascrisse, come ho detto, il Grauss, lo riportò
l'Archivio storico dell'arte, lo ripresentò, corretto
il De Fabriczy; con tutto ciò sento il dovere di
ripubblicarlo. Il Valgimigli, l'instancabile appas-
sionato raccoglitore di memorie e di documenti
faentini, non era un paleografo molto sicuro; egli
poco si curava nelle sue trascrizioni di mettere dei
puntini o il segno d'interrogazione dove l'insuf-
ficienza propria o reali difficoltà di lettura avreb-
bero consigliato di farlo. La trascrizione che egli
ha fatto dei documenti è spesso erronea ed arbi-
traria. Non sia perciò ritenuta superflua la ripub-
blicazione di questo rogito, trascritto direttamente
dall'originale, anche per non defraudare questo
mio studio di uno dei documenti più interes-
santi.

« Congregati convocati et coadunati infrascripti
dominj Canonie} capitulj ecclesie Chathedralis
Sanctj petrj de Faventia in eorum sacristia diete
ecclesie ad sonum campane ut moris est quorum no-
mina sunt hec videlicet Dominus Baptista baru-
faldus prepositus diete ecclesie Dominus Gratiadeus
de Diaternis Dominus Cristoforus de Sivirolis
Dominus petrus de fenzolis Dominus Nicholaus
manarie Dominus Jacobus dela piazza (sic) Do-
minus Angelus de salichia Dominus Nicholaus
de rondaninis [Dominus charolus capre] Dominus
Martinus de scardavis et dominus Nomus de her-
culanis Absente domino Stephano de liondardis re-
presentantes totum eorum capitulum unanimiter et
concorditer nemine ipsorum discrepante deliberave-
runt quod prout alias in dicto torum capitulo deli-
beratum fuit Non laborare circha fabricam Sanctj
petrj nisi in compiendo primam partem iam in-
ceptam Ut quod Magister Julianus de Florentia qui
fuit et est hedificator et magister dicti hedifitij sit et
remaneat magister diete fabrice et hedifitij et quod
non laboretur per Magistrum mariottum ultra di-
ctam partem iam inceptam donec dieta pars fuerit
finita Et quod dictus Magister mariottus Si volet
laborare circha dictam ecclesiam debeat laborare
sub dicto Magistro Juliano et secundum quod ipse
Magister Julianus duxeat laborandum Et casu
quo dictus Magister mariottus velit laborare tam in
compiendo dictam partem inceptam quam in alia
parte incipienda prò satisfadendo solutionibus sibi
 
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