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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 26.1923

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Fasc. 4
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Venturi, Lionello: Lorenzo Ghiberti: certezza di notizie e discordia di giudizii, goticismo e classicismo, il rilievo pittorico, la superiorità della prima sulla seconda porta e l'arte del Ghiberti
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https://doi.org/10.11588/diglit.17343#0259

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LORENZO GHIBERTI

237

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Altro merito del Ghiberti, secondo la critica moderna, consiste nel suo realismo. Esso
non si manifesta tuttavia nelle immagini e nella loro azioni, ma negli sfondi architettonici
e paesistici; esso s'identifica con il bassorilievo pittorico.

La questione del bassorilievo pittorico ha appassionato la critica in altri tempi, ma
in tempi recenti è stata 0 ignorata o trascurata. Eppure ne dipende il giudizio sul Ghi-
berti e non sul Ghiberti soltanto.

Il Ghiberti stesso ci parla delle scene della sua seconda porta: « mi ingegnai con ogni
misura osservare in esse cercare imitare la natura quanto a me fosse possibile... Furono
istorie dieci tutti in casamenti colla ragione che l'ochio gli misura e veri in modo tale,
stando remoti da essi appariscono rilevati. Ànno pochissimo rilievo et in su e piani si
veggono le figure che sono propinque apparire maggiori e Ile remote minori; come adi-
mostra il vero ». Giustificazione realistica, anzi illusionistica, del rilievo pittorico, in
quanto appunto può dare quel complesso di visione, comprendente le immagini e il loro
ambiente, che la pittura suol dare.

E Leonardo, chiedente all'arte l'universalità della visione, preferisce la pittura alla
scultura, e il bassorilievo al tutto tondo, appunto perchè intende per bassorilievo il basso
rilievo pittorico: « Ma il basso rilievo è di pili speculazione senza comparazione al tutto
rilievo, e si accosta in grandezza di speculazione alquanto alla pittura, perchè è obbligato
alla prospettiva ».

Contro il bassorilievo pittorico parla invece Michelangelo quando, dopo aver affer-
mato che la differenza tra la scultura e la pittura è simile a quella tra il sole e la luna,
aggiunge: « io intendo scultura quella che si fa per forza di levare: quella che si fa pe via
di porre, è simile alla pittura ». Non ci si aspetterebbe dunque l'entusiasmo di Michelan-
gelo per le «porte del Paradiso». Se non si tratta di una bella frase toscana, detta senza
pensarci su, può essere una invenzione del Vasari, molto più vicino di Michelangelo al bas-
sorilievo pittorico per il suo manierismo e per i suoi non rari compromessi tra i concetti
di plastico e di pittorico.

Comunque è noto che l'esasperato plasticismo di Michelangelo non ebbe seguito, che
la scultura divenne sempre più pittoresca dalla fine del Cinquecento sino alla fine del Set-
tecento, e che però il bassorilievo pittorico fu considerato uno dei punti d'arrivo dell'arte
moderna, un superamento del bassorilievo antico.

Nel 1730 Leone Pascoli riassunse un'opinione corrente affermando che agli scultori
antichi mancava « l'ingegnosa e misurata maniera di far i bassi rilievi ». Di tale affermazione
fu rimproverato aspramente dal Winckelmann, il quale tuttavia si limitò a sostenere l'abi-
lità degli antichi scultori. Ma il nodo della questione non è l'abilità, come comprese molto
bene Francesco Milizia: « Si criticano i bassirilievi antichi perchè mancano di prospettiva;
ma non ci doveva essere perchè le figure non si sarebbero vedute in alto, perchè essi non
dovevano alterare i piani dell'architettura, perchè la pittura e non la scultura può attuare
perfettamente la prospettiva ».

La veduta in alto e l'alterazione dei piani architettonici riguardano le consuetudini e il
carattere particolare dell'architettura greca; un'alterazione di piani sarebbe stata infatti
una prova di cattivo gusto nell'architettura greca, ma poteva essere una necessità stili-
stica per un'architettura gotica o barocca. L'ultima obiezione invece assume valore uni-
versale: la prospettiva si attua perfettamente in pittura anzi che in scultura, quindi la
scultura non deve usarne. L'influsso della distinzione delle arti, proclamata dal Lessing nel
Laocoonte, si palesa ad evidenza, ed afforza e sostiene la diffusa venerazione per il gusto
antico che non aveva usato bassorilievo pittorico.

La questione fu dibattuta ampiamente soprattutto in Francia. Ed è notevole che i
compilatori della Fncyclopédic méthodique si sieno divisi in due campi opposti. Nella
 
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