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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 27.1924

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Fasc. 4
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Venturi, Adolfo: La Quadreria di Ludwig Mond nella Galleria Nazionale di Londra
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https://doi.org/10.11588/diglit.17344#0231
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LA QUADRERIA DI LUDWIG MOND

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movimento della composizione botticelliana giunge al parossismo, e la linea, irrigidita
all'estremo, tesa sino allo schianto, esprime la massima potenzialità di vibrazione e di
scatto. Le architetture adamantine, dagli spigoli acuti, dai contorni nitidi e taglienti,
accentuano, per contrasto, il movimento vorticoso che travolge, specialmente nello
scomparto con la resurrezione del fanciullo, i crocchi delle figure; l'aria trasparente,
limpida, dà risalto immediato cristallino a ogni spigolo di casa, acuto squillo ai colori,
tra cui domina la nota nivea dei bianchi; la tramontana, correndo per le nitide vie, com-
pone i gruppi in ridda veloce di mulinello. Il movimento, problema appassionante l'arte
fiorentina da Donatello a Michelangelo, raggiunge veemenza di raffica, delirio, nell'am-
mirabile predella.

Il Signorelli è rappresentato, nella Galleria Mond, da un'opera di bottega, una pre-
della con la storia di Esther davanti ad Assuero, e l'apparizione di San Girolamo a
Sant'Agostino, a Sulpicio Severo, a Cirillo: vi si trovano forme signorelliane del periodo
tardo, sfaccettate, a larghi sommari piani, come l'immagine di Assuero e dei vecchioni

Fig. 5. — Botticella Altra parte della predella con storie della vita di San /.anobi.

a lui accanto, ma anche forme rotonde e sfatte come la donna che sorregge Esther e
le sue grosse vesti a criniera; drappi con materiale stampa d'ornato aureo, come quelli
che ammantano i due principali personaggi; comparse dinoccolate come il vecchio ar-
migero nell'Apparizione di San Girolamo al monaco Cirillo, ove rasenta il comico la figu-
rina legnosa del Santo a braccio di Cristo, tra angeli con fiaccole, corteo nuziale. Ciò
nonostante, la grandezza del Maestro sempre traspare dal paese severo dietro il portico
ove pregano i monaci, con processioni di cipressi lungo il pendio delle colline, dalle luci
che tagliano i libri disposti per angolo sullo scrittoio di Sant'Agostino, dall'ampia figura
del monaco Cirillo e dal taglio cristallino dei larghi pilastri che limitano lo studio. L'aiuto
diminuisce l'atletica forza delle pitture signorelliane, fiacca l'energia delle dolorose
immagini, ma l'opera è ancora un'eco tra le più fide della voce potente di Luca.

Il Cinquecento è rappresentato da quattro sue glorie: Leonardo, Raffaello, Tiziano,
Correggio.

Di Leonardo un disegno per la Vergine della Sani'Anna a matita nera, con qualche
sfumatura lieve di rosso sulle labbra e sulle guance, di azzurro negli occhi, è rimasto
agli eredi. Come spesso, nell'arte del grande Fiorentino, il disegno avvince anche più
della pittura, tanta morbidezza di superfici annebbiate viene alle forme dalla grana delle
ombre diffuse a tratti di matita: nel quadro, la cute serica del volto della Vergine,
pur sensibile ad ogni sfumatura dell'ombra e della luce, diminuisce, con la sua glabra
uniformità, il fascino che al disegno viene dai contrasti di chiaroscuro, dalla mobilità

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