Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 27.1924

DOI Heft:
Fasc. 4
DOI Artikel:
Brizio, Anna Maria: Defedente Ferrari da Chivasso
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.17344#0266

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
240

ANNA MARIA BRI ZIO

manca unicamente il forte ritratto del donatore
e le figure sono meno caratterizzate.

Nel trittico del Duomo di Torino invece, una
più calda atmosfera dorata si diffonde ovunque:
i piani sono delicati e l'abbondanza estrema del-
l'oro nel fondo annulla del tutto il loro rilievo.
< )gni prospettiva è abolita, così che la composi-

palma slanciata, il manto a riflessi dorati formano
una gamma ricchissima di toni, a cui corrisponde
dall'altro lato la figura di S. Vittore. Più sommarie,
con minor fantasiosa ricchezza di sfaccettature,
sono eseguite quelle di S. Francesco e di S. Cri-
stoforo. Quest'ultimo, nonostante le sue propor-
zioni gigantesche, s'accorda col complesso della

Fig. 22. — Torino, R. Galleria. Defendente Ferrari: Pala d'altare.
(Fot. Brogi).

zione, più da nessun elemento realistico turbata,
è compiutamente decoratica e fantastica.

11 colore si fa più profondo nella tavola, anch'essa
rappresentante la Madonna in Irono fra santi,
che dalla soppressa chiesa di S. Vittore fu tra-
sportata nella sala municipale di Caselle Torinese
(fig. 23). Filettature dorate e bellissimi rossi lo
ravvivano: è rosso il drappo teso dietro la Ver-
gine e ricoprente i gradini del trono, è rossa la
tunica che appena compare sotto il manto az-
zurro della Madonna. A destra e a sinistra del
trono s'apre uri paesaggio chiaro, che pone in
valore il tono caldo delle figure in primo piano.
Bellissimo fra tutte il S. Sebastiano, ammantato
di una veste verde cupa, lavorata d'oro, che brilla
.i colpi di luce nelle pieghe. 11 viso, i capelli, la

scena, perchè il pittore, immergendolo nell'ac-
qua e piegandolo in un atteggiamento curvo e
ondulato, ne ha annullato lo squilibrio ed ha sa-
puto così conservare nei due gruppi di santi a
destra e a sinistra del trono la simmetria indispen-
sabile a composizioni di tal genere. Il pregio del
quadro è essenzialmente nel gusto ricco e bril-
lante del colore, che è caldo e cupo, continua-
mente variato da rabeschi, da pennellate e da trat-
teggi e rischiarato dal delicatissimo paesaggio az-
zurrino dello sfondo.

Anche nel trittico di A vigliami del 1535 (fig. 24),
l'ultima opera datata, la bellezza consiste assai
più nel colore che nella stilizzazione lineare. Sono
originalissime ed inattese le striature di luce fan-
tastica nelle pieghe del manto della Vergine, ed è
 
Annotationen