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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 29.1926

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Testi Rasponi, Alessandro: Giuliano Argentario
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https://doi.org/10.11588/diglit.55345#0044

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20

ALESSANDRO TESI RASPONI

Al di fuori del Liber pontificalis abbiamo ancora
queste fonti: il monogramma a lettere latine sulle
tarsie marmoree dell’abside di San Vitale:
IULIANOS
e quello a lettere greche scolpito sui pulvini delle
colonne nel matroneo
YOYAIANOY
Si aggiungano l’epigrafe sulla capsella mar-
morea per le reliquie che furono riposte nella sacra
del San Vitale:
IULIANOS ARGE
ntIarius]. Servus VE
st][er] praecib[us]. vest[ris] basi[licam] .
A FUNDA[MENTIS] . PERFEC[lT] .
e l’altra che era stata collocata nell’ardica di San-
t’Apollinare in Classe a ricordo del luogo della
originaria sepoltura di Sant’Apollinare:
f IN HOC . LOCO . STETIT . ARCA BEATI . APOLENARIS . SACER-
[DOTIS
ET CONFESSORIS . A TEMPORE . TRANSITUS SUI . USQUE DIAE
QUA PER VIRUM . BEAT . MAXIMIANUM EPISCOPUM . TRANSLATA
[EST
ET INTRODUCTA . IN BASILICA . QUAM IULIANUS . ARGENTA-
[RIUS
A FUNDAMENTIS . AEDIFICAVIT . ET DEDICATA . AB EODEM
[VIRO
BEATISSM . D . VII . ID . MAIARUM . IND . DUODEC . OCTIES . P.
[C. BASILI IUN
In dipendenza dal Liber pontificalis il Catalogus
archiepiscoporum ravennatensium annota nelle vite
di Eclesio e di Ursicino: constructa est eclesia sancti
Vitalis a luliano Argentario...; constructa est eclesia
Sancti Apolenaris a luliano Argentario. Invece la
Chronica civitatis Ravennae anni MCCCXLVI
che ha per fonti Agnello e il Catalogus, per prima
porta avanti la notizia che le costruzioni ravennati
siano avvenute per ordine dell’imperatore: lusti-
nianus... Raiennam edificavit eclesiis elegantes,
scilicet eclesiam sancti Vitalis, eclesiam sancti
Apolinaris in Classe per Giulianum Argentarium...
Dopo di che, gli umanisti che si sono occupati
della nostra storia locale, Flavio Biondo, Ambrogio
Traversar!, Desiderio Spreti, e più tardi, nel xvi se-
colo, il Ferretti e il Rossi ripetono questo parti-
colare, che è stato tramandato a noi, finché con
novissima teoria non si arrivò a scoprire in Giu-
liano l’architetto delle basiliche, come si è scoperta
tutta una lunga serie di nomi di artefici che avreb-
bero lavorato a Ravenna.
* * *
Alla documentazione che ho riportato necessita
una chiosa letteraria.
Nel Liber pontificalis, per l’epigrafia è superfluo
rilevarlo, il fecit, struxit, aedificavit, ornavit, com-

pilimi, composuit è sempre usato secondo la forma
classica causativa.
Non era un orafo Pier Crisologo il quale alapas,
evangeliorum ex auro optimo... fecit, nè architet-
tava Galla Placidia che haedificavit Santa Croce
e San Giovanni Evangelista; non erano lavoratrici
d’ago Massimiano che fecit endothin ex auro, e il suo
successore Agnello che explevit un’altra endothin
nella quale Magorum istoriam perfecte ornavit, et
Sua effigies mechanico opere aculis inserta est.
Fu perciò qualche cosa di più di un equivoco
raffermare che Eustachio e Stefano, Eusebio e
Paolo siano stati celebri plasmatori di stucchi,
perchè si legge che gypseis metallis diversa hominum
animalium que enigmata inciserunt et valde optime
composuerunt nella basilica Ursiana, e che Aga-
tone fosse uno scultore perchè altarium fecit nella
stessa chiesa; che fosse un mosaicista Opilione
il quale exornavit frontem di San Lorenzo in Ce-
sarea e che di più eam [ecclesiam] ornavit in argento
et auro, e troviamo anche spiegato di che genere
fossero questi ori ed argenti: multus ornatus fa-
ralitius maiorum vasculorum, tam corona quanque
et calices apensorii... Tutti costoro non sono che
pii oblatori commettenti delle opere offerte, e dei
quali non si può neppure stabilire il preciso tempo
fra il v ed il ix secolo, che si deve loro assegnare.
* * *
Ritornando a Giuliano Argentario riassumiamo
quello che di lui ci dice la documentazione:
i° che il suo nome è legato a sole tre basiliche,
San Vitale, Sant’Apollinare in Classe, San Michele
in Africisco, e si può escludere che lo fosse per
Santo Stefano maggiore, del quale ci resta l’epi-
grafe dove l’arcivescovo Massimiano compare come
constructor et dedicator. Anche in Santa Maria il
dedicator è il vescovo Eclesio;
2° che in San Vitale il suo nome è nella qua-
lità di dedicator associato a quello del vescovo
mandante Eclesio e del consecrator Massimiano
nella epigrafe-dedicatoria della basilica, e di nuovo
compare, isolato, nella capsella delle reliquie;
monogrammato a lettere latine sulle tarsie mar-
moree dell’abside e a lettere greche sui pulvini
del matroneo, mentre di monogrammi episcopali
in San Vitale non troviamo che quello del vescovo
Vittore, che fu il predecessore di Massimiano,
sui pulvini della navata anulare;
3° che in Sant’Apollinare in Classe è di nuovo
associato nella qualità di dedicator, a quello del
vescovo mandante Ursicino e del consecrante Mas-
simiano;
4° che in San Michele in Africisco figura come
suo oblatore che, insieme a un Bacanda, a solu-
zione di voto eleva la basilica e ne è il dedicator;
 
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