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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 30.1927

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Tea, Eva: Witelo: prospettico del secolo XIII
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30

E VA TEA

APPENDICE
Della bellezza
Persp. IV 148: «La bellezza nasce dalla percezione
del puro visibile piacente all’anima, 0 dalla combina-
zione di molti rapporti aventi reciproca proporzione.
La bellezza è gioia dell’anima.
La luce, primo visibile, è bellezza: La luna, il sole
e le stelle sono belle per la sola luce.
Il colore è bellezza: tali il verde, il roseo e altri
colori scintillanti, che diffondono la forma del lume
a loro appropriato.
La distanza è bellezza, perchè toglie le asperità.
Ma se nelle forme vi sono postille piccole e sottili,
linee decorose per l’ ordinamento delle parti, la
propinquità è bellezza.
La grandezza è bellezza: La luna è più bella delle
stelle.
Il sito è bellezza: Molte qualità de' corpi non sono
belle se non per il mutuo accordo delle parti: la scrit-
tura, la pittura, e tutti i segni visibili sono belli
soltanto nel sito a loro competente.
La figura è bellezza: Gli occhi ammandolati sono
più belli dei rotondi. Le cose artificiose sembrano
più belle delle naturali.
La corporeità è bellezza: Bella la sfera, la colonna
rotonda e il parallelepipedo.
La continuazione è bellezza: Piacciono all’occhio
gli spazi verdi continui, e le piante spesse sono più
graziose delle frastagliate.
La divisione è bellezza: Stelle rade sono più belle
che fitte, come la Galassia; una luminaria di candele
distinte piace più del fuoco adunato e grande.
Il numero è bellezza: Molte stelle distinte o molti
ceri son belli a vedere.
Moto e quiete sono bellezza: Il moto nel sermone
umano è bellezza. Bella è la gravità del dire, e il si-
lenzio che scandisce le parole.
L’asperità è bellezza: Piace la villosità dei panni
catenati.
La lisciezza è bella: Belli sono i panni serici: e più
sono lisci, più piacciono all’anima.
La trasparenza è bellezza: Per essa l’aero sereno
brilla di stelle.
Lo spessore è bellezza: Luce e colore e figure e
lineamenti ed ogni altro bello visibile si comprendono
per la spessezza che dà i termini dei corpi.
L’ombra è bellezza: Perchè cela le macule sottili.
Le penne dei pavoni rendon bellezza a cagione del-
Vombra mischiata in esse con la luce, causa di vari
colori.
L'oscurità è bellezza: Perchè dà risalto alla luce.
La similitudine è bellezza:Le membradi un Socrate
non sono punto belle: nè piace, se un occhio è ro-
tondo e l’altro oblungo, 0 l'un piccolo e l’altro grande;

0 l'un nero e l’altro verde; 0 se una guancia sporge
e l’altra rientra.
La diversità è bellezza: Varietà di parti abbellisce
l’universo; varietà di membra, l’animale; varietà
delle dita, la mano.
La proporzione è bellezza: Nasce bellezza dalla
combinazione di varii rapporti; la pittura con pro-
porzione è più bella della pittura inordinata. Nel
volto umano, la rotondità con delicatezza tenue di co-
lori piace più che l'una qualità senza l’altra. Piccola
bocca coti labbra proporzionate è più bella che bocca
piccola con grosse labbra».
IV, 149: « La bruttezza è percepita dall’occhio
quando le qualità sensibili, nè in sè, nè congiunte,
non presentano bellezza ».
150: «Nella visione del bello e del brutto la virtù
distintiva può errare per otto circostanze:
« 1) Per la luce:
Di notte sembra bello un viso, anche se maculato
o lentigginoso, 0 solcato da cicatrici.
E se in alcune pitture sono sottigliezze che le ren-
dono più perfette, poi che di notte non si vedono, ne
appare men bello il lavoro.
« 2) Per la distanza:
Se guardi una cosa da lungi, può sembrarti bella,
perchè la distanza ne vela le macule. E se di lontano
vedi pitture minute, nella cui finitezza è ogni pregio,
ti sembreranno brutte, perchè la virtù distintiva giu-
dica secondo vede.
« 3) Per il sito:
Una faccia lentigginosa, vista obliquamente, par
bella. La luna sembra più splendida quando, per
essere obliqua alla vista, cela le sue macule. Pit-
ture decorative sottili, viste di scorcio, non si di-
stinguono e la cosa bella sembra uno sgorbio.
« 4) Per piccolezza o grandezza:
Un particolare troppo piccolo, decorativo 0 detur-
pante che sia, non è visto.
« 5) Per difetto di solidità:
Se in un vetro rarissimo, con decorazioni, si ponga
del vino torbido, o feculento, gli ornati scompaiono,
e il vaso pare disadorno.
Se invece si ponga vino chiaro, scintillante, di
bello e placido colore in un vaso maculato, i difetti
scompaiono e il vetro par bello.
« 6) Per rarità:
Nell’aere oscuro e nubiloso non si colgono le cause
di bellezza o di deformità.
« 7) Per il tempo:
Chi spia per un attimo da un foro può credere
bello un volto brutto, e viceversa.
« 8) Per debolezza di vista:
Ad occhi deboli sfuggono le cause del brutto e del
bello».
 
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