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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 30.1927

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Grigioni, Carlo: È esistito il pittore faentino Giovan Battista utili?
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https://doi.org/10.11588/diglit.55192#0301

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È ESISTITO IL PITTORE FAENTINO
GIOVAN BATTISTA U11LI?

Uri articolo di Géza de’ Francovich nella rivi-
sta Dedalo, anno VI (1925-26), fase. XI, pagg. 708-
739, dedicato a caratterizzare e definire l’opera di
Benedetto Ghirlandaio, il fratello minore e assai
meno noto del grande Domenico, porta lo scom-
piglio su quanto si sa o si crede di sapere intorno
a Giovan Battista Utili, pittore faentino dei primi
due decenni del Cinquecento e la cui fisonomia ar-
tistica pareva bene definita da un gruppo di opere
aventi fra loro una indubbia affinità.
Lo scritto del de’ Francovich è un vero turbine
che abbatte tutta la costruzione della critica in-
torno all’Utili con poche parole : « La cerchia
delle opere di Benedetto Ghirlandaio non si limita
a queste ma comprende, allargandosi considere-
volmente, anche il gruppo di pitture che finora
si soleva dare a Giovanni Battista Utili, un pit-
tore faentino cui si assegnano numerosi quadri
in diverse gallerie e collezioni private. Già l’oc-
chio penetrante del Berenson aveva riconosciuto
i legami che connettono questo gruppo di dipinti
con la Salita al Calvario nel Louvre, che egli
ritenne quindi opportuno di attribuire senz’altro
all’Utili. Tuttavia, il complesso delle ragioni sue-
sposte non permette di togliere il quadro del
Louvre a Benedetto, dimodoché una gran parte
delle pitture che andava finora sotto il nome di
G. B. Utili dovrà invece ascriversi a Benedetto.
Del resto, non possediamo alcuna opera che possa
con sicurezza essere attribuita all’Utili, il cui
nome si incontra in due documenti dell’inizio del
secolo xvi; e perciò il tentativo di identificarlo con
l’autore di un cospicuo numero di tavole a Faenza
ed altrove è un’ipotesi che non poggia su un fon-
damento solido ».
E lo scrittore, continuando nella sua critica
demolitrice nei confronti dell’Utili, dimostra che
una tavola, ritenuta il capolavoro dell’artista
faentino e che si trova nel primo altare a sinistra
nella chiesa di San Francesco a San Casciano in
Val di Pesa, è invece, per precisi confronti stili-
stici, di Benedetto Ghirlandaio, e conclude: « Di-
mostrata la paternità di Benedetto per il quadro
di San Casciano, l’attribuzione di molti dipinti

a G. B. Utili, va automaticamente cambiata in
quella di Benedetto ».
Ma poi il de’ Francovich sembra preso da un
sentimento di pietà per quel mescbinello di pit-
tore faentino, ridotto ad un cencio tra le mani
crudeli del critico, perchè, riscontrando in alcune
opere del fiorentino delle grossolanità e delle
goffaggini da caricarne le spalle anonime di uno
scolaro, si degna di concludere : « Ignoriamo chi
sia stato l’aiuto di Benedetto Ghirlandaio, ma
nulla si oppone all’ipotesi che fosse proprio G. B.
Utili. Costui si sarà recato, forse verso il 1490,
a Firenze per venire in contatto con la grande
arte toscana, e non può affatto meravigliare se
egli entrò nella più famosa e accogliente bottega
d’allora, in quella cioè di Domenico Ghirlandaio...
Potè quindi l’Utili rimanere a lavorare con Be-
nedetto che in quegli anni spiegava una fervida
attività pittorica non solo a Firenze, ma anche
a Faenza, dove il suo scolaro faentino gli poteva
facilmente procurare delle commissioni ».
Come si vede, lo scrittore lavora, in quest’ultima
parte, di fantasia e nel finire, contraddicendo a
quanto ha detto più sopra che non esiste al-
cun’opera di sicura assegnazione al pittore faen-
tino, conclude: «Data la stretta rassomiglianza
stilistica delle pitture di G. B. Utili con quelle
dipinte a Faenza da Benedetto Ghirlandaio, si
comprende come queste ultime abbiano potuto
essere più tardi attribuite all’Utili ».
* * *
Ed ora che cosa ci resta da fare ? Raccogliere
diligentemente i frantumi lasciati dalla bufera,
ricomporre alla meglio una pallida figura di ar-
tista, un Giovan Battista Utili minore che accetti
la paternità dei rifiuti di Benedetto Ghirlandaio?
Salvare il salvabile, col dubbio continuo assil-
lante di costruire sulla sabbia ?
Ebbene tutto questo sarebbe opera vana perchè
Giovan Battista Utili non è mai esistito, o, per
dir meglio, non è esistito nel concetto che se ne
ha presentemente.
Eppure, mi si dirà, il Valgimigli ha trovato due
 
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