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Vayra, Pietro: Avanzi di antichi castelli e di antichi monasteri raccolti nel Museo Civico di Torino
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AVANZI DI ANTICHI CASTELLI E DI ANTICHI MONASTERI 35I
Il Priore, presenti gli altri Canonici, dichiarò d'esser
pronto ad obbedire alle lettere apostoliche che. protestò
di ricevere con rispettosa venerazione, quindi preso per
la mano destra il Vicario Roys lo condusse alla chiesa di
S. Pietro dove introdottolo gli fece abbracciare 1' aitar
maggiore, che coprì e discoprì, gli fece chiudere ed aprire
le porte, lo fece sedere nello stallo riservato al Prevosto,
quindi ripetuta la stessa cerimonia alla chiesa di S. Lo-
renzo, dove gli si fece anche suonar le campane, fu messo
in possesso della prevostura.
Nel medesimo giorno i Canonici in pieno Capitolo pre-
stavano giuramento d'obbedienza al Cardinale Commenda-
tario, ed il Vicario Roys in di lui nome toglieva l'inter-
detto e giurava l'osservanza delle costituzioni, degli statuti
e dei privilegi del monastero (i).
Installato nel suo ufficio il Vicario Roys, le cose ri-
presero il corso ordinario al monastero. L'amministra-
zione esercitatane a nome del Cardinale S. Angelo, pare
non sia stata dannosa all'Abbadia giacche trovo nei do-
cumenti d'Oulx memoria di riparazioni e ricostruzioni
di edifizi del monastero e di non poche erezioni di nuove
parrocchiali e di nuove cappelle e numerose pie fonda-
zioni. Ma tuttavia la prevostura del Cardinale era sempre
una pungentissima spina al cuore di quei monaci ai quali
tardava il momento di veder nuovamente libero il seggio
del loro pastore per ritentar la prova di far prevalere il
loro diritto d'elezione.
Dal dì in cui il Cardinal S. Angelo era entrato in
possesso dell'Abbadia, i monaci avevano trascorso ben
sette anni continuamente travagliati da questo desiderio
e dall'impaziente aspettazione, quando nell'agosto del 1493
(1) Documenti dell'Abbadia nell'Archivio di Stato.
X
Il Priore, presenti gli altri Canonici, dichiarò d'esser
pronto ad obbedire alle lettere apostoliche che. protestò
di ricevere con rispettosa venerazione, quindi preso per
la mano destra il Vicario Roys lo condusse alla chiesa di
S. Pietro dove introdottolo gli fece abbracciare 1' aitar
maggiore, che coprì e discoprì, gli fece chiudere ed aprire
le porte, lo fece sedere nello stallo riservato al Prevosto,
quindi ripetuta la stessa cerimonia alla chiesa di S. Lo-
renzo, dove gli si fece anche suonar le campane, fu messo
in possesso della prevostura.
Nel medesimo giorno i Canonici in pieno Capitolo pre-
stavano giuramento d'obbedienza al Cardinale Commenda-
tario, ed il Vicario Roys in di lui nome toglieva l'inter-
detto e giurava l'osservanza delle costituzioni, degli statuti
e dei privilegi del monastero (i).
Installato nel suo ufficio il Vicario Roys, le cose ri-
presero il corso ordinario al monastero. L'amministra-
zione esercitatane a nome del Cardinale S. Angelo, pare
non sia stata dannosa all'Abbadia giacche trovo nei do-
cumenti d'Oulx memoria di riparazioni e ricostruzioni
di edifizi del monastero e di non poche erezioni di nuove
parrocchiali e di nuove cappelle e numerose pie fonda-
zioni. Ma tuttavia la prevostura del Cardinale era sempre
una pungentissima spina al cuore di quei monaci ai quali
tardava il momento di veder nuovamente libero il seggio
del loro pastore per ritentar la prova di far prevalere il
loro diritto d'elezione.
Dal dì in cui il Cardinal S. Angelo era entrato in
possesso dell'Abbadia, i monaci avevano trascorso ben
sette anni continuamente travagliati da questo desiderio
e dall'impaziente aspettazione, quando nell'agosto del 1493
(1) Documenti dell'Abbadia nell'Archivio di Stato.
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