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Della antica città d'industria detta prima Bodincomago e dei suoi monumenti
DOI Seite / Zitierlink: https://doi.org/10.11588/diglit.11585#0097
dell'antica città d'industria
93
che gli abitanti, riscaldati da una popolare tradizione, sperano
da un giorno all'altro di ricuperare. Si mantenne la città fio-
rente nelle epoche successive, e forse ottenne privilegi o favori
dall'imperatore Gallieno: lo si può congetturare da due
frammenti di lapidi portate ultimamente alla luce (n. 35 sg.).
Avendo assunto il nome dalla operosità de' suoi abitanti, la
città d'Industria ci si manifesta ne'suoi monumenti in par-
ticolar modo dedita alle arti del bello: certamente è sin-
goiar cosa trovare il nome di un artista, foss'anco un arti'/'ex
characterarius, come credette Carlo Promis (1), in quel Tito
Grecinio Trofìmo, ricordato nella più volte citata tavola di
bronzo (n. 4), con la indicazione Industriae faciebat; ma più
curioso è l'osservare, che nelle poche iscrizioni industriensi
occorrono indubbie prove di statue inalzate per onorare
taluni uomini benemeriti verso il luogo natio o dichiarati
patroni e difensori della città dinanzi al Senato romano :
di siffatta onoranza è memoria certissima in un marmo fram-
mentato (n. 23); e pare che la meritassero L. Pompeio Eren-
niano cavaliere romano (n. 4), Caio Avilio Gaviano, insignito
del titolo di flamine del divino Augusto (n. 15), Aulo Ostilio
(n. 24) e Caio Lollio Agraulo (n. 25), due dei quali, paghi
dell'onore ottenuto, rifecero le spese sostenute dai dedicanti.
Anche nelle ordinanze della romana milizia troviamo i
nativi d'Industria. Publio Ovinconio Ingenuo, originario di
Bodincomago, militò nella sesta coorte pretoriana per soli
due anni, essendo morto nel ventunesimo di sua vita in
Roma, ove il commanipulario Caio Virio Optato prese cura
di costruirgli il sepolcro (n. 2); Caio Avilio Gaviano fu
(1) Op. cit. pag. 447. — li Galeani Napione Sacrario gentilesco,
lett. XII {Giornale arcadico XXVI 326) andava più oltre, scrivendo:
;/ La celebre iscrizione in bronzo....... ci attesta essere stata posta
sotto una statua : e la statua era opera di un cittadino industriese, che
vi si nomina ».
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che gli abitanti, riscaldati da una popolare tradizione, sperano
da un giorno all'altro di ricuperare. Si mantenne la città fio-
rente nelle epoche successive, e forse ottenne privilegi o favori
dall'imperatore Gallieno: lo si può congetturare da due
frammenti di lapidi portate ultimamente alla luce (n. 35 sg.).
Avendo assunto il nome dalla operosità de' suoi abitanti, la
città d'Industria ci si manifesta ne'suoi monumenti in par-
ticolar modo dedita alle arti del bello: certamente è sin-
goiar cosa trovare il nome di un artista, foss'anco un arti'/'ex
characterarius, come credette Carlo Promis (1), in quel Tito
Grecinio Trofìmo, ricordato nella più volte citata tavola di
bronzo (n. 4), con la indicazione Industriae faciebat; ma più
curioso è l'osservare, che nelle poche iscrizioni industriensi
occorrono indubbie prove di statue inalzate per onorare
taluni uomini benemeriti verso il luogo natio o dichiarati
patroni e difensori della città dinanzi al Senato romano :
di siffatta onoranza è memoria certissima in un marmo fram-
mentato (n. 23); e pare che la meritassero L. Pompeio Eren-
niano cavaliere romano (n. 4), Caio Avilio Gaviano, insignito
del titolo di flamine del divino Augusto (n. 15), Aulo Ostilio
(n. 24) e Caio Lollio Agraulo (n. 25), due dei quali, paghi
dell'onore ottenuto, rifecero le spese sostenute dai dedicanti.
Anche nelle ordinanze della romana milizia troviamo i
nativi d'Industria. Publio Ovinconio Ingenuo, originario di
Bodincomago, militò nella sesta coorte pretoriana per soli
due anni, essendo morto nel ventunesimo di sua vita in
Roma, ove il commanipulario Caio Virio Optato prese cura
di costruirgli il sepolcro (n. 2); Caio Avilio Gaviano fu
(1) Op. cit. pag. 447. — li Galeani Napione Sacrario gentilesco,
lett. XII {Giornale arcadico XXVI 326) andava più oltre, scrivendo:
;/ La celebre iscrizione in bronzo....... ci attesta essere stata posta
sotto una statua : e la statua era opera di un cittadino industriese, che
vi si nomina ».