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ARCHEOLOGIA F. BELLE ARTI
che poco prima del 1770 (1), in vicinanza della cappella
della Madonna del Palazzo, dietro di essa, erasi scoperto
un tumulo o tombino fatto di quadrucci, dentro a cui gia-
ceva uno scheletro umano, il quale aveva appesa al collo
una piccola lastra di piombo, sopra cui erano incise le let-
tere I. P.: » quali non saprei, soggiunge il De-Gregori,
cosa vogliano significare, quando non fosse stato quello il
deposito d'una dama della illustrissima casa Pastoris, la
quale abitò in Crescentino, e morendo volle, come ho in-
teso dai miei vecchi, essere sepolta in quella chiesa ».
Erano i Pastoris consignori di Saluggia; Carlo Giacinto,
di essi, il 30 aprile 1694 fu investito della borgata di Lamporo,
staccata appositamente da Crescentino, che per convenzione
del 1613 non poteva essere infeudato che a persona del
sangue reale. Trovo anzi tra i governatori di Crescentino
il conte Guglielmo Pastoris, all'anno 1680 (2). Ma, primie-
ramente, la tomba non era in chiesa, sibbene, come dice lo
stesso scrittore, in vicinanza e dietro alla cappella; e sic-
come la chiesa della Madonna del Palazzo non fu mai par-
rocchiale, e, per quanto si sappia, non ebbe mai intorno ad
(1) Ciò avvenne negli anni 1753-54. (Eugenio De-Levis, Rac-
colta di diverse antiche iscrizioni, Torino, MDCCLXXXI, p.5).
(2) Stando a quanto ne scrisse il De-Levis (op. cit., p. 6), il padre
De-Gregorj volle alludere proprio a Irene Pastoris, moglie d'un gover-
natore di Crescentino; ma, come avverte lo stesso De-Levis, non è
neppur certo che fosse tale il nome del governatore. — 11 3 giugno
1651, il nobile Lorenzo Stroppa, consignore di Monteu da Po, canonico
della collegiata di Livorno-Piemonte, aveva venduto al signor Gu-
glielmo Pastoris di Cigliano il feudo della Gorra, a S. Giacomo , nel
territorio di Livorno. Credo che sia poi stato questi il governatore di
Crescentino, perchè nel 1666 era colonnello, e addì 8 giugno questo
Guglielmo Pastoris colonnello fu investito del feudo che aveva acqui-
stato dal canonico Stroppa (Archivio dj Stato, in Torino, Sez. Ili, In-
dici dei feudi : Livorno, — vol. M. M. del Monferrato, Arch. di Corte, 297).
ARCHEOLOGIA F. BELLE ARTI
che poco prima del 1770 (1), in vicinanza della cappella
della Madonna del Palazzo, dietro di essa, erasi scoperto
un tumulo o tombino fatto di quadrucci, dentro a cui gia-
ceva uno scheletro umano, il quale aveva appesa al collo
una piccola lastra di piombo, sopra cui erano incise le let-
tere I. P.: » quali non saprei, soggiunge il De-Gregori,
cosa vogliano significare, quando non fosse stato quello il
deposito d'una dama della illustrissima casa Pastoris, la
quale abitò in Crescentino, e morendo volle, come ho in-
teso dai miei vecchi, essere sepolta in quella chiesa ».
Erano i Pastoris consignori di Saluggia; Carlo Giacinto,
di essi, il 30 aprile 1694 fu investito della borgata di Lamporo,
staccata appositamente da Crescentino, che per convenzione
del 1613 non poteva essere infeudato che a persona del
sangue reale. Trovo anzi tra i governatori di Crescentino
il conte Guglielmo Pastoris, all'anno 1680 (2). Ma, primie-
ramente, la tomba non era in chiesa, sibbene, come dice lo
stesso scrittore, in vicinanza e dietro alla cappella; e sic-
come la chiesa della Madonna del Palazzo non fu mai par-
rocchiale, e, per quanto si sappia, non ebbe mai intorno ad
(1) Ciò avvenne negli anni 1753-54. (Eugenio De-Levis, Rac-
colta di diverse antiche iscrizioni, Torino, MDCCLXXXI, p.5).
(2) Stando a quanto ne scrisse il De-Levis (op. cit., p. 6), il padre
De-Gregorj volle alludere proprio a Irene Pastoris, moglie d'un gover-
natore di Crescentino; ma, come avverte lo stesso De-Levis, non è
neppur certo che fosse tale il nome del governatore. — 11 3 giugno
1651, il nobile Lorenzo Stroppa, consignore di Monteu da Po, canonico
della collegiata di Livorno-Piemonte, aveva venduto al signor Gu-
glielmo Pastoris di Cigliano il feudo della Gorra, a S. Giacomo , nel
territorio di Livorno. Credo che sia poi stato questi il governatore di
Crescentino, perchè nel 1666 era colonnello, e addì 8 giugno questo
Guglielmo Pastoris colonnello fu investito del feudo che aveva acqui-
stato dal canonico Stroppa (Archivio dj Stato, in Torino, Sez. Ili, In-
dici dei feudi : Livorno, — vol. M. M. del Monferrato, Arch. di Corte, 297).