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Atti della Società di Archeologia e Belle Arti per la Provincia di Torino — 4.1883

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Claretta, Gaudenzio: I marmi scritti di Torino e Suburbio dai bassi tempi alla metà del secolo XVIII, [3]
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https://doi.org/10.11588/diglit.11586#0067

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I MARMI SCRITTI

DI

TORINO E SUBURBIO

DAI BASSI TEMPI ALLA METÀ DEL SECOLO XVII1

(Continuazione; vedi pag. 87-109, 349-378 del voi. 20)

X

B. V. CONSOLATRICE (Chiesa della Consolata)

L'importanza che ha per Torino questo Santuario, il cui
nome soverchiò quello della chiesa primitiva di S. Andrea,
m'induce a premettere alla descrizione delle epigrafi alcune
parole, le quali serviranno altresì a rettificare opinioni e
correggere narrazioni adorne de'ricami della fantasia, anzi-
ché puntellate coi principii della critica storica.

Il santuario della Vergine Consolatrice venne aggiunto
all'antichissima chiesa di S. Andrea esistente presso la porta
Comitale ad civìtatis ìnoenia, che vuol essere distinta da
altra omonima, la quale era situata a lato della porta Segu-
sina, di pertinenza del celebre monastero della Novalesa.

Della primitiva chiesa di S. Andrea si ha memoria nella
cronaca di quel monastero, ove si ricorda la pietà di Adal-
berto, padre del re Berengario II, che diede quella chiesa
ai monaci Novaliciensi, dacché fugati per le scorrerie dei
Saraceni, eransi ridotti a ritrarsi presso S. Andrea. Queste
sono le parole del cronografo della Novalesa: Huius tem-
poribus quidam vir extitit clarus genere sed clarior fide,
 
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