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Bullettino di archeologia cristiana — 2.1864

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https://doi.org/10.11588/diglit.17351#0007

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PREFAZIONE

Nel dettare questo bullettino io appena sperava, che sarei riuscito nell' intento di farlo
leggere anche ai non iniziati nelle dottrine archeologiche, e in pari tempo avere a leggitori i
dotti e gli studiosi della scienza, ch'io professo. La difficoltà a me sembrata quasi insupera-
bile era più apparente che vera. Non per molta arte d'ingegno, ma dietro la guida del na-
turale discorso, ho pianamente ragionato sopra temi e quistioni diversissime : e mentre temeva
di parere ora agli uni arduo ed oscuro, ora agli altri troppo ovvio e volgare, sì gli uni che
gli altri m' hanno sempre inteso e gustato ed animato a proseguire, senza cangiar metro,
l'impresa. Il facile e lieto successo mi dà coraggio maggiore per l'avvenire: e se nello scorso
anno raramente e timidamente ho toccato gli argomenti, ne' quali la cristiana archeologia prende
luce dalla pagana , d'ora innanzi anche questo guado io tenterò franco e sicuro. E n'è pegno
la promessa fatta nell' ultimo bullettino di dichiarare quel prezioso testamento romano inciso
in pietra sopra un sepolcro di Langres, trascritto da un antiquario della scuola d'Alcuino e
testé scoperto in una pergamena di Basilea.

La luce, che la profana antichità spande sulla cristiana," mi sarà anche scorta a risalire
fino ai tempi della predicazione apostolica. Che anzi poiché la storia evangelica è il fonda-
mento del cristiano edifìzio, e tutti sanno con quanto sforzo si tenta d'impugnarla e di • av-
volgerla in mille dubbii, se i monumenti dell' impero di Augusto e di Tiberio mi daranno
occasione a rischiarare alcun punto degli annali evangelici, io l'afferrerò prontamente , certo
di fare cosa gratissima ai miei lettori. Nè altro io voleva loro dire in questo proemio del-
l' anno secondo.
 
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