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Bullettino di archeologia cristiana — 3.1865

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Nr. 4 (Aprile 1865)
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Delle immagini di S. Giuseppe nel monumenti dei primi cinque secoli
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https://doi.org/10.11588/diglit.17352#0040

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— 32 —

benché la semplice Umica a me sembri ii modo più
usitato di vestire s. Giuseppe nei monumenti velasti,
l'aggiunta del pallio non potrà essere argomento a di-
scernere nei tipi primitivi le immagini simboliche da
quelle dello sposo di Maria.

Gli arnesi del mestiere in alcuni pochi monu-
menti posti in mano al santo sono di falegname. Il
vangelo lo chiama Cabro, e dell' arte del falegname i
padri e la cristiana tradizione hanno interpretalo quella
parola. Si è però dubitato, che s. Ambrogio abbia
voluto contro la comune sentenza pensare all' arte di
fabbro ferraio. Ed ecco, come osserva il Bugatli, che
alle parole male intese di s. Ambrogio fanno ottimo com-
mento e dichiarazione i monumenti della sua chiesa,
nei quali s. Giuseppe impugna l'ascia e la sega fi).

(1) V. Miiziicchi, De atciae dedicarono p. 273; Bagniti 1. e. pi 168.

In line panni degno d'essere notato, che mentre ge-
neralmente si opina le ragioni della prudenza e della
convenienza non avere permesso agli antichi Cristiani
dare troppa importanza alla persona di s. Giuseppe,
noi troviamo che nei monumenti l'immagine di lui non
e ommessa nò rilegata in un angolo della scena; ma
sovente ripetuta anche dove l'istoria evangelica non lo
richiedeva. Neil' adorazione de' Magi il Vangelo non
parla di Giuseppe presente; ma nelle vetuste scollure
egii vi apparisce e nell' epitaffio di Severa, opera pro-
babilmente del secolo III, egli distende la sua destra
sul capo della Vergine e del bambino, come loro custode
e protettore. Queste immagini sono testimoni de' primi
antichissimi germi di quel cullo , che si è poi tanto
svolto nella chiesa orientale e nell'occidentale verso il
padre putativo del Verbo incarnato.

Notizie

ItO.ll.%. Basilica dì s. Clemente. 11 di. P. Mul-
looly continua le sue escavazioni e le sue scoperte. Ora ha
sterrato la nave minore sinistra fieli' antica basilica sotto la
cappella di s. Caterina, celebre per gli affreschi del Ma-
saccio. Sopra un pilastro ha scoperto l'immagine d'un s. Pro-
spero ; ed egli congettura che sia del celebre santo dottore
nativo dell' Àquitania , che difese con tanti scritti la dot-
trina della Chiesa e di s. Agostino sulla grazia emiro i !\>-
lagiani ed i Semipelagiani. Cótesta eresia essendo stata da
principio giudicata e condannata nella basilica di I. Cle-
mente, l'immagine di s. Prospero quivi potrebbe essere col-
legata alla memoria di quel celebre giudicato. Non l'ho an-
cora esaminata da vicino per poterne discernere con qual-
che precisione l'età. Nelle pareti contigue a quel pilastro
sono altre pitture , forse del secolo decimo in circa , con
iscrizioni, che ne dichiarano i soggetti : ma nella prima
ispezione fattane non sono riuscito ad intendere perfetta-
mente il senso di quelle lettere assai svanite, e gì' istorici
argomenti dell' affresco. Assai più di queste scoperte mi
sembra preziosa quella, che sino dal 1863 nel Bui lettino io
dissi essere da aspettare nell1 antica basilica di s. Clemen-
te, e che finalmente comincia ad apparire. Tra le pietre
collocate a risarcire il pavimento della basilica sotterranea

sono stali rinvenuti quattro frammenti con bellissime lettere
dnmasiane ancora tinte dell' antico minio. Per isventura nò
anco una mezza parola è superstite in quei frantumi. Ma
l'esame delle poche lett. re e delle pietre m'ha dimostrato,
che cotcste preziose reliquie spettano a due epigrali , delle
(piali almeno una è senza dubbio in versi esametri. Il eh.
P. Mullooly certamente non lascerà inosservato nè un an-
golo, nò un marmo de! sotterraneo per ricercare le parti
desiderate di queste iscrizioni, che probabilmente non furono
trasportate dai suburbani cemeteri, ina spettano alla basi-
lica medesima di s. Clemente , e ne sono il più solenne
isterico documento.

i^iiatlcàpoctico dell» basilica di ». Paolo. La
Commissione, che presiede alla ricostruzione di cotesta in-
signe basilica, ha decretato lo scoprimento delle vestigia
del celebre quadriportico, che sorgeva dinanzi alla fronte
del gigantesco edificio. Queste ricerche hanno fruttato al-
cune iscrizioni consolari del quinto e del sesto secolo ed il
riconoscimento della pianta del quadriportico. il eh. sig.
Comm. Polctti, architetto della basilica, m'ha gentilmente
offerto i suoi studii su quella pianta pel Bullettino ; ed io
sarò lieto di farne parte agli studiosi della cristiana archeo-
logia in nno dei futuri fascicoli.

DICTIOMRE DES WilQUiKS CHRKilEWKS
PAR SI. L ABIIÉ MRTIGNY.

Di quest' egregia opera, arricchita anche di 270 disegni, parlerò in uno dei prossimi bullettini. Intanto non ho voluto
differire di annunziarla, essendo necessaria a molti, ed utilissima a tutti i cultori delle cristiane antichità Si vende in
Roma nella libreria Merle al Corso.

TirOGRAFH SALVIL'CCi
 
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