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Bullettino di archeologia cristiana — 3.1865

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Nr. 8 (Agosto 1865)
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Wescher, C.: Un ipogeo cristiano antichissimo di Alessandria in Egitto
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Commento sulla precedente relazione del Ch. Sig. Wescher
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https://doi.org/10.11588/diglit.17352#0069

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— 61 —

IH.

ga.leme voutee

Sur le vestibule , en face de l'abside G, s'ouvre
une galene souterraine avec voùte cinlrée (Voy. le
pian, fig. I, au point M). C'est la galene des tom-
beaux. La porte cintrée par laquclle on entre dans
cetle galerie (Voy. fig. Il, au point F) présente, sous
le stuc, des moulures anliques d'une assez grande
finesse.

Dans cette galerie, trente-deux niches ou loculi
ont été creusés dans l'épaisseur du roc. Ils sont pla-
cés sur deu\ rangs et disposés de facon à pouvoir
recevoir des corps (Voy. les figg. I et III). On n'y
voit nulle trace de peinlures ou d'inscriptions.

L'examen de cette catacombe ma amene aux. con-
clusions suivantes:

1. ° La construction primitive est classique, et ap-
partieni encore à l'art grec. Les détails d'architecture,
remarquables par leur finesse et par leur élégance, atte-
stent l'antiquité et l'imporlance du monument primitif.

2. ° Les parois de cette construction primitive ont
été recouvertes de stuc à une époque postérieure.

3. " Il y a eu plusieurs couches de stuc superposées
l'une a l'aulre, ce qui explique que les peintures et les
inscriptions aienl pu èlre l'oeuvre de deux ou trois
siècles différents.

La conséquence de ces faits, c'est que ce monu-
ment est l'oeuvre successive de plusieurs générations
chrétiennes.

C. Wescheh.

Comincilio siilhi premiente i

Che la chiesa alessandrina, per molti titoli la più
importante di tutte dopo la romana, abbia avuto nei
primi secoli cemeteri e sepolcri dei martiri suoi fre-
quentati ed onorali come quelli della nostra Roma,
è cosa che potremmo tenere per certissima, quando
pure la storia non ne facesse molto. Ma la storia ne
fa espressa menzione. Alle testimonianze assai note di
Eusebio, di s. Atanasio (1) e degli atti dei santi stam-
pati dal Surio , dal Combefis e dai Bollandisti, si
aggiungano quelle di Sofronio Gerosolimitano (2), di
Epifanio monaco (3) e degli antichi atti di s. Pietro
vescovo di Alessandria e martire illustre editi dal
Mai (4). E di questi ultimi giova al mio assunto dare
alcun cenno. La vita di quel celebre santo, che resse
la chiesa alessandrina durante la persecuzione diocle-
zianea, ci era pervenuta in due leggende dai dotti
giustamente tenute in poco conto, per i molli errori
istorici che ne viziano la narrazione e le tolgono
fede (8). 11 Mai ne ha divulgato un lesto latino volto
dal greco, ove ninno di quegli istorici errori s'incon-
tra ; e che, argomentando dalle parole dell' autore ,
sembra dettato d'un quasi contemporaneo o prossimo
all'età del santo. Ad ogni modo l'autorità di quegli
atti non è leggera. Or in essi leggiamo, che sedata
alquanto in Alessandria la persecuzione dioclezianea,
coeperunl fideles ad martynim memorias catervatim cur-
rere et ad Christi laudem coetum congregare. La più
solenne Ira coteste memorie in quegli alti è appellala

(1) Eusebii, Hisl. ercl. VII, IO; s. Alhanasii, Apologia de fuga sua:
et. Boldetti, Osserv. sui sacri ceni. p. 621.

(2) Mai, Spicileg. rom. T. Ili p. 64.

(3) Epiphanii monachi et presbyteri edita et inedita cura Alberti
Dressel, Lipsiac 1S43 p. 5.

(4) Mai, 1. c. p. 673 e segg.

(5) V. Tillcmont, Mem. d'hist. eccl. T. V p. 755 e segg. notes sur
s. Pierre d'Alexandrie.

iizionè del eh. sig. Wescher.

coemetcrium Marci evangelistae in loco qui dicitur
bucolia; il cui sito da altre fonti sappiamo essere
stalo all' Occidente della città presso il mare , ove i
primi fedeli convertiti*dall' evangelista solevano tenere
le loro sacne adunanze (1). E da quel lato medesimo,
cioè ad occidenlalem partem, il vescovo Pietro ob mar-
tynim coemeteria in quodam proastio (in un sobbor-
go) construxerat ecclesiam beatissimae .Dei genitricìs
semperque virginis Mariae. Ivi egli fu sepolto ; e per-
ciò (niella necropoli fu poi chiamata coemeterium s. Pe-
tri episcopi et m,artyris (2) : ma da s. Atanasio (1. c.)
apprendiamo, ch'era altresì chiamata coemeterium quasi
per antonomasia. Laonde da questo e dalle parole
ob martyrum coemeteria sopra allegate raccolgo, che
verso l'occidentale parte d'Alessandria era uno dei
maggiori sepolcreti o gruppi di monumenti de' mar-
tiri, nobilitato dalla chiesa ivi costruita da s. Pietro
vescovo e dal sepolcro di lui, che fu chiamato l'ul-
timo dei martiri, finis martynim, rò tiXs; t&v. u<xp-
tùpòk E qui non ommetterò di notare un errore as-
sai grave, in che è caduto un valente filologo ale-
manno , allucinato dal vano desiderio di trovare tra
gli antichi almeno uno, che discordando da tutti ci
addili il sepolcro dell' apostolo Pietro lungi da Roma.
Il dotto editore degli scritti di Epifanio monaco ha
affermato, che costui pone in Alessandria il sepolcro
del principe degli Apostoli (3) : e non s'è avveduto,
che Epifanio espressamente parla di Pietro tc r'ùog
twv jiìxpvSpm, l'ultimo dei martiri; appellazione pro-
pria e solenne del santo vescovo alessandrino (4), il

(t) V. Morini, De vita et lipsanis s. Marci evangelistae, Ftomap
18C4 p. 225, 227.

(2) Vita s. Athanasii ap. Surium, Coloniae 1572 T. 11 p. 25.

(3) V. IJressel, Prudentii Carmina p. 453.

(4) V. Combclìsii, Ada ss. Eustachii, Pelri etc. p. 189, 211; Mai,
Spìcil. rom. 1. c. p. 686, 687.
 
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