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BULLETTI2JO
V ingresso alle parti accessibili di cotesto cimitero ; e fino dal
primo anno del mio Bullettino (1863 p. 42 e segg.) ne trattai
di proposito. E dimostrai, che gli si doveva attribuire la storica
appellazione ignorata dal Bosio, dal Boldetti e dagli altri descrit-
tori della Roma sotterranea : coemeteriun Maximi ad s. Feli-
citatem; che quivi fu sepolta la famosa eroina di quel nome
madre dei sette fratelli martiri romani ; la quale ebbe seco nella
sepoltura uno solo dei figliuoli, Silano o Silvano ; che finalmente
il detto di alcuni antichi topografi indicanti unite nel medesimo
luogo le tombe dei sette fratelli e quella della madre fu errore
certamente suggerito dalla vista della pittura, che rappresentava
la santa in mezzo ai sette figliuoli coronati nel cielo, della
quale davano chiaro indizio le epigrafi metriche conservate nei
codici. Tutto ciò era frutto del metodo di ricostruire, quasi direi
a priori, la topografia e la storia dei cimiteri e dei loro sepolcri
e monumenti più illustri sulla scorta degli antichi fasti, itine-
rarii, testi d'ogni genere criticamente pesati e classificati. Di
indizi monumentali sul luogo medesimo suggellanti col fatto la
verità della teoria potei allora additarne uno solo ma autorevo-
lissimo, la mutila forinola AT SANCTA FEL(icitatem) incisa
sopra un frammento di lastra cimiteriale staccata dal suo loculo
e deposta entro un cubicolo con altri marmi scritti del sepolcreto
sotterraneo '.
Verso la fine del passato novembre, mentre si scavava uno
dei pozzi per le fondamenta della fabbrica del sig. ingegnere
Nodari, ci si rivelò poco lungi dalla regione ove giace il marmo
1 V. Bull. 1863 p. 21, 46. La lastra è opistografa, da un lato greca,
dall' altro latina. La faccia scritta in greco è la più antica con lettere re-
golari e dice così:__
TSIMOMO.f xtd
BULLETTI2JO
V ingresso alle parti accessibili di cotesto cimitero ; e fino dal
primo anno del mio Bullettino (1863 p. 42 e segg.) ne trattai
di proposito. E dimostrai, che gli si doveva attribuire la storica
appellazione ignorata dal Bosio, dal Boldetti e dagli altri descrit-
tori della Roma sotterranea : coemeteriun Maximi ad s. Feli-
citatem; che quivi fu sepolta la famosa eroina di quel nome
madre dei sette fratelli martiri romani ; la quale ebbe seco nella
sepoltura uno solo dei figliuoli, Silano o Silvano ; che finalmente
il detto di alcuni antichi topografi indicanti unite nel medesimo
luogo le tombe dei sette fratelli e quella della madre fu errore
certamente suggerito dalla vista della pittura, che rappresentava
la santa in mezzo ai sette figliuoli coronati nel cielo, della
quale davano chiaro indizio le epigrafi metriche conservate nei
codici. Tutto ciò era frutto del metodo di ricostruire, quasi direi
a priori, la topografia e la storia dei cimiteri e dei loro sepolcri
e monumenti più illustri sulla scorta degli antichi fasti, itine-
rarii, testi d'ogni genere criticamente pesati e classificati. Di
indizi monumentali sul luogo medesimo suggellanti col fatto la
verità della teoria potei allora additarne uno solo ma autorevo-
lissimo, la mutila forinola AT SANCTA FEL(icitatem) incisa
sopra un frammento di lastra cimiteriale staccata dal suo loculo
e deposta entro un cubicolo con altri marmi scritti del sepolcreto
sotterraneo '.
Verso la fine del passato novembre, mentre si scavava uno
dei pozzi per le fondamenta della fabbrica del sig. ingegnere
Nodari, ci si rivelò poco lungi dalla regione ove giace il marmo
1 V. Bull. 1863 p. 21, 46. La lastra è opistografa, da un lato greca,
dall' altro latina. La faccia scritta in greco è la più antica con lettere re-
golari e dice così:__
TSIMOMO.f xtd