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Bullettino archeologico italiano — 1.1861-1862

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Heft 5 (Juli 1861)
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Minervini: Di una antica pianta del teatro di Ercolano
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https://doi.org/10.11588/diglit.9008#0041

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BULLETTINO ARCHEOLOGICO ITALIANO

ANNO PRIMO

NUM. 5. LUGLIO 1861.

Di una antica pianta del teatro di Ercolano. — Nuova pubblicazione de'papiri Ercolanesi.

Di una antica pianta del teatro di Ercolano.

Fra le carte del defunto canonico de Iorio ne tro-
vai alcune, le quali avevano relazione all'antico tea-
tro di Ercolano. Esse accompagnavano un rame ine-
dito, tratto da un disegno anticamente eseguito da
quel Carlo Weber, che succedette nella ispezione
degli scavamenti all'Alcubierre. Alla detta pianta
vanno unite alcune dilucidazioni fatte all'epoca stes-
sa, in cui il disegno fu eseguito. Il canonico de Io-
rio avverte ch'egli dovette quel prezioso monumento
alla bontà del suo amico D. Andrea Serao, che lo
rinvenne fra alcune vecchie carte di un suo cliente.

Nel 1831 lo stesso de Iorio ne indirizzava lettera
al eh. Gerhard, perchè pubblicasse quella pianta
fra' monumenti dell'i stillilo di corrispondenza ar-
cheologica , che l'illustre prussiano aveva recente-
mente fondato in Roma. Veggo la lettera postillata
dallo stesso eh. Gerhard: e non so comprendere co-
me sino alla morte dell'antiquario napolitano non se
ne fosse più fatta la pubblicazione. Dice il de Iorio
nella citata lettera, fra l'altro, le seguenti parole:

« Allorché la prima volta lessi nel Winckelmann
« il passo seguente: D. Rocco (Gioacchino Alcubier-
« re) essendo giunto col tempo ad un grado più eleva-
ti to, la soltoispezione e la direzione degli scavamenti
« furono affidale aduno Svizzero,chiamato Carlo Ve-
ti ber, ora maggiore: a quest'uomo intelligente si deb-
« bono tutte le buone operazioni che sono state fatte nel
« seguilo. La sua prima cura fu quella di prendere
« una pianta esatta de sotterranei condotti e degli edi-
ti ftzii scoperti. Egli rese questa pianta intelligibile,
« accoppiandovi alcune dichiarazioni che davano in
« particolare tutta la scoperta: l'antica città vi si mo-

ti stra libera da tutta la terra che la ricopre. L'inter-
« no degli edifizii, gli appartamenti ed i giardini, del
« pari che i particolari sili ove ciascuna cosa fu ri-
ti trovata, visi presentano a'nostri occhi quali par-
ti rebbero, se fossero interamente scoperti (Schriften
« von den Herculanischen Entdcckungcn I, § 31);
« concepii la speranza di vedere un giorno pubblica-
« te le dette piante etc. Ora possedendo un disegno
« corredato di alcune dilucidazioni, e di quelle ci-
« tate dal Winckelmann, mi affretto di presentarne
« una fedelissima copia.

« Se la passione, che ho per le patrie antichità,
« non mi tradisce, credo che non sarà discaro sì ai
« dotti che agli amatori il conoscere la gran difficol-
« tà superata nell'intrapresa degli scavi di Ercolano,
« non che il sistema tenuto dagli architetti in quella
« fortunatissima impresa.

« Un'altro mio rispettabile amico ha avuto la gen-
« tilezza di farmi copiare il notamento esatto e cir-
« costanziato degli oggetti rinvenuti nel detto Tea-
« tro. Ho creduto che sarà forse anche ritrovato di
« qualche importanza, giacché da esso si rileva non
« solo quali oggetti provengano da quell'interessan-
« tissimo sito, ma ancora in che modo se ne estras-
« sero quelle statue che ora si veggono restaurate
« ed intere nel Museo di Napoli etc. ».

Noi crediamo di non lieve importanza questa pub-
blicazione, che il canonico de Iorio preparava sin da
trent'anni fa. Perciò acquistammo, dopo la sua mor-
te, quelle carte e quel rame, per darne conoscenza
a' lettori del presente bullonino.

Il disegno è pubblicato nella nostra tavola HI; se-
guono a queste poche parole le dilucidazioni alla det-
ta tavola, ricopiate dall'antico manoscritto del We-
 
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