Bullettino archeologico italiano (1.1861-1862)

BULLETTINO ARCHEOLOGICO ITALIANO

A1VIVO PRIMO

NUM, 14. NOVEMBRE 1861.

Antichità Orientali. Missione scientifica del Sig. Ernesto Renan in Oriente. Rapporto all' Imperatore.

ANTICHITÀ ORIENTALI

Missione scientifica del Sig.Ernesto Renan in Oriente.
Rapporto all'Imperatore.

Sire

L'impresa scientifica, di cui la Maestà Vostra mi
lia affidata la direzione, è stata continuata, durante
i tre mesi che sono trascorsi, con molle difficoltà. Ho
reso conto a Vostra Maestà de'nostri lavori di Ge-
beil che hanno occupato i mesi di dicembre e di
gennajo.

Già, a quell'epoca, io aveva fatto cominciare i la-
vori di Saida, che ho trovali in piena produzione
quando ho potuto raggiungerli (ne'primi giorni di
febbrajo). Lasciando bentosto la direzione di questi
lavori al mio eccellente e prezioso collaboratore, il
dottor Gaillardot, ho quasi immediatamente comin-
ciato le scavazioni di Sur. Infine, mercè le facilita-
zioni senza pari che mi ha fornite il concorso del-
l'armala e della marina , ho potuto ne' primi giorni
d'aprile principiare le scavazioni di Tortosa.

Così le nostre ricerche si sono sempre continuate
sopra due o tre punti in una volta, e ciascuna delle
nostre quattro campagne ha avuto almeno due mesi
di lavoro (1). Vi è abbisognata la compiacenza ine-
sauribile del sig. generale de Reaufort, il zelante

{i) Aggiungerò che, con una iniziativa piena di cortesia, il
sig. Capitano Lubriat, insieme co'suoi uflìziali c soldati, ha vo-
luto continuare a Gebcil. dopo la mia partenza, le scavazioni
clic noi avevamo fatte insieme. Questa continuazione della cam-
pagna di Gebcil ha prodotto buoni risultamenti, fra'quali la
scoperta di un singolare bassorilievo egiziano.

concorso del Sig. de Roisguéhenncuc, comandante
del Colberl, la devozione di tutti i miei collaboratori
e la rara intelligenza de'signori uflìziali e dei soldati
associati a'nostri lavori, perchè un disegno tanto
complicato abbia potuto eseguirsi. Certamente vi
sarebbero stati vantaggi a non fare che una campa-
gna per volta ed a dare successivamente a ciascuna
di esse la somma de'nostri sforzi comuni; ma a pena
mi venne significato, che a partire dal mese di giu-
gno, gli scavamenti nel suolo diverrebbero impossi-
bili, appena ho potuto credere che, passata quest'epo-
ca, il concorso dell'armata, eh'è stata la condizione
essenziale de'nostri lavori, potrebbe mancarmi, non
ho avuto più scelta.

Era mestieri o rinunziare a qualche parte del mio
disegno, ciò che sarebbe stato un capitale fallo in
una impresa, la quale, se può aver qualche merito,
deve avere innanzi tutto quello di fornire dati com-
parativi, ovvero arrestarmi al sistema de'lavori si-
multanei. Posso dire che l'adottare un tal sistema
non mi ha lasciato altro dispiacere che quello di es-
sere obbligato a dividere la mia attività fra serie di
lavori egualmente pieni di attrattive , delle quali
una sola avrebbe bastalo a ritenermi ed occuparmi
del tutto.

Le scavazioni di Saida e di Sur possono al pre-
sente esser considerate come finite.

Abbenchè mi riserbi, di fatti, di riprendere più
tardi il disgombro della grande necropoli di Saida
(solo lavoro per lo quale non sia rigorosamente indi-
spensabile il concorso dell'armala) ; abbenchè alle
vicinanze di Sur sia stato forzato da circostanze in-
dipendenti dalla mia volontà, ad abbreviare talune
ricerche, questi due punti han tenuto ne' nostri la-