Bullettino archeologico italiano (1.1861-1862)

BULLETTINO ARCHEOLOGICO ITALIANO

AIVIVO PRIMO

NUM. 21,

MARZO 1862.

Breve dichiarazione di un vaso di Puglia. —Nuove osservazioni sopra un dipinto pompeiano. — Notizia
di una latina iscrizione.—Nuove osservazioni sopra le iscrizioni dipinte nell'interno di un acquidolto,
al Vicus Palatius. Da lettera del eh. Garrucci all'Editore del Bullettino.—Bibliografia.

Breve dichiarazione di un vaso di Puglia.

11 vaso, a cui accenniamo, proveniente dalla Pu-
glia appartiene al negoziante di antichità sig.Raffae-
le Barone, ed è da noi pubblicalo in questo bullettino
tav.l,n. 1.11 genere del monumento non è comune, pe-
rocché è tutto di terracotta senza colore, e doveva es-
sere interamente dorato, giacche in tutto il vaso ap-
pariscono tracce della doratura. Esso è di svelta for-
ma, e ci pervenne assolutamente mancante di piede,
per modo che il proprietario lo ha collocato sopra un
piede di recente lavoro, che noi pure abbiamo indi-
calo nel nostro disegno.

Sotto i manichi in una fascia alquanto sporgente,
è in giro a bassorilievo la rappresentanza da noi ri-
portata, della quale diremo brevissimamente alcuna
cosa.

Prima però di passare a discorrere di questa rap-
presentanza, osservo che i vasi con bassirilievi e con
dorature e colori furono altra volta osservati. Nel
nostro museo nazionale se ne veggono due di Ar-
mento, de' quali tenne ragionamento l'Avellino (nel
suo bull. arch. nap. an. 11, pag. 75 segg.j, ed un al-
tro proveniente da Canosa recentemente pubblicalo
dal eh. Quaranta (memor. della r. accad. Ercolancse
voi. IXpag. 1 segg.j, e da me pure diversamente spie-
gato in confronto dell'altro simile vaso dell'ateniese
Senofanto, del quale presentai una novella interpre-
tazione (bull.arch.nap.n. ser. an.VlI, pag. 49 segg.).
De' dorati bassirilievi ne' vasi veggasi il Raoul-Ro-
chetle (lellr. à mons. Schorn pag. 63 sec. edit.), ed
il eh. Jahn (Milnchetis i asensammlung, Einleilung
p. CCX1X n. 1394); e le cose da me dette sì nella
descrizione della collezione .latta pag. 34 segg., e sì

ancora nel bull. arch. nap. n. ser. an. Ili, pag. 73
segg., parlando dell'insigne vaso Cumano col mito di
Trittolemo, già del museo Campana, e che ora è nel
museo imperiale di Pietroburgo. Se non che in al-
cuni di questi monumenti, e segnatamente nell'ulti-
mo, le figure sono di accurato disegno e di bellissi-
mo stile; mentre nel vaso del sig. Barone veggonsi
figure trascurate e poco eleganti e finite: il che pro-
babilmente dipese da ciò che gli altri monumenti fu-
rono modellati e poscia accuratamente lavorati, lad-
dove questo di che discorriamo fu impresso mercè for-
me innanzi preparate, le quali erano ancora di tra-
scurato disegno. Fra' più insigni monumenti dello
stesso genere, per finitezza di disegno e di stile, deb-
bo rammentare alcuni vasellini del museo Santan-
gelo, uno de' quali fu pubblicato dal eh. cav. Gar-
gallo-Grimaldi, sebbene il disegno che ne fu dato
lasci mollo a desiderare.

Venendo ora alla rappresentanza medesima effi-
giata nel vaso di cui favelliamo, è chiaro che vedesi
fn essa una pugna tra Greci ed Amazzoni. Sono otto
le guerriere donne, che stanno alle prese con nove
combattenii: due di esse pugnano a cavallo, altre
baltonsi a piedi, ma frenando il loro cavallo, di cui
pare si facciano scudo, altre sono affatto prive del
destriero. Evidentemente le Amazzoni sono perdenti
nella ineguale battaglia ; e si riproducono gruppi,
che accennano a tale idea, e che inconlransi in altri
monumenti, come ne' vasi dipinti, e ne' celebri bas-
sirilievi di Figalia, ed in altre opere dell'arte antica.

Noi già altrove osservammo come non sia sempre
facile determinare il soggetto di ciascuna pugna
amazzonica, sebbene gli studii fatti da noi sul mito
delle Amazzoni e su' numerosi monumenti che ad