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BULLETTINO ARCHEOLOGICO NAPOLETANO.

N.° LI (16 dell'anno III) — i Settembre i845.

Gli articoli, che non hanno alcuna sottoscrizione,sono dell' editore cav. Francesco M. Avellino.

Descrizione di alcuni vasi dipinti della collezione Jatta in Napoli (continuazione)— Osservazioni
sopra alcune pietre incise— Dilucidazione della gemma di Epeo— Bibliografìa.
Bullettino dell istituto di corrispondenza archeologica del 7844'

Descrizione di alcuni rasi dipinti della collezione
Jatta in Napoli: continuazione degli articoli in-
seriti nel num. L ed in altri precedenti.

In generale che le corone trovinsi date a Centauri
nella pugna co1 Lapiti , potrebbe alludere al convito
che la precedette , nel quale si eran dati alla ubria-
chezza. E qui osservo di passaggio che il eh. sig.Raoul-
Rochette riportò benanche a convivali corone quelle che
veggonsi date alle figure della pompejana pittura da
me spiegata per Ercole e Iole, e sulla quale in uDa no-
vella pubblicazione egli presenta alcune osservazioni
(choix de peinl. de Pompei p. 97).

Al qual proposito avvertiamo che la slessa idea era
venuta anche a noi, meglio considerando un frammento
della tragedia di Ione di Chio intitolata Etfpwi'Jai. Ivi
sì prescrive che si mescesse il vino attignendolo dalle
ampie pitacne: vedi la nostra memoria il mito di Ere.
e Iole pag.i4- Dunque allorché il fatto avvenne si or-
dinava in Ecalia un convito , a cui era forse chiamato
lo stesso Ercole.

Ma basti fin qui delle corone , e passiamo a dir qual-
che cosa sulle pelli che troviamo frequentemente date a1
Centauri nel vaso del sig. Jatta. Veggonsi essi in altri
monumenti muniti sovente di pelli di fiera , come di
leone (de Witte catal. Durancl. n. 3Go), o di pantera
(Passeripici. Etrusc invase, tav. CCLII , Tischbein
voi. I tav. 4-2) , 0 di altri animali : vedi pure il eh.
Inghirami vasijìtt. voi. I tav. XXJIl , e LXXIX ; e
voi. 11 tav. CXV , e CXYI.

I Centauri che compariscono ne' bassirilievi delle me-
tope del Partenone sono sprovvisti di tali pelli , che
vediamo date al contrario ad alcuni de' Centauri ne'

ANNO III.

bassirilievi del tempio di Figalia. Queste pelli accennano
alle cacce da essi eseguite ne' monti : il che fu da noi
anche altrove osservato ragionando di simili pelli date
a'Giganti {bulletl. arch. nap. an. II pag. 106). Que-
sta nostra idea trova un bello appoggio nella tradizione
serbataci da Oppiano , per cui si fanno i Centauri in-
ventori della caccia (cgn. lib. II v. oc segg.). Il poeta
li chiama ivi aypix f^OAa. , e ben si conviene loro Y epi-
teto di d!ypio>. ; quantunque incliniamo a credere col
dottissimo Mcineke , che non si trattasse di Centauri
nella comedia di Ferecrate intitolata iypiot : vedi una
lunga discusssione nella histor. crit. com. graec. pag.
71 e segg.

Per non uscir dal primo gruppo del vaso del sig. Jat-
ta , sembraci che il piccol ramo tenga in mano il Cen-
tauro quasi supplichevole per evitar lo sterminio che lo
minaccia. Egli lo tiene appunto colla sinistra , come
comparisce in altri monumenti: vedi il Cavedoni nel bui-
leti. arch. nap. an. II pag. 5o : nè può dirsi che l'ab-
bia per difesa, essendo una troppo spregevole armatu-
ra. Potremmo anche credere che quel ramoscello ac-
cenni alla festa che precede alla battaglia. Nulla di-
ciamo della pugna colle pietre , intorno a cui potrà
vedersi ciò che scrive il Millin {mon. inéd. voi.II pag.
209 , e voi. II pag. 284) , ed il eh. sig. Raoul-Ro-
chette {mon. inéd. pag. 23). Avvertiamo solamente
che lo sforzo che fa il Lapita di sollevare un gran
sasso, è da paragonarsi con quello di un Gigante
che in somigliante atteggiamento si osserva nel magni-
fico vaso da noi pubblicato in questo bullettino an. II
tav. V, VI , VII , e che ora è posseduto in Roma dal
sig. barone di Lotzbeck : vedi il bullett. dell' ist. 184-5
pag. 100.

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