BULLE TTINO ARCHEOLOGICO NAPOLETANO.
N.° LXX (iS dell'anno IV) — i Ottobre i846.
Gli artìcoli, che non hanno alcuna sottoscrizione, sono dell'editore cav. Francesco M. Avellino.
Vaso dipinto del museo Jalta colla effigie di Talo — Bibliografia. Bullettàio delV instilulo di corrispon-
denza archeologica per l'anno i845: fine dell'articolo inserito nel n. LXVIII e de" precedenti —
Annali dell' institi/to di corrispondenza archeologica del i84^: fine del numero precedente.
Vaso dipinto del museo Jalla colla ejpgie di Tato. Due ci sembra doversene distinguere di soggetto tra
loro assolutamente diviso e distaccato.
Dando col presente numero del nostro lullellìno la La prima è quella che cominciando dalla parte ante-
terza ed ultima tavola dell' anfora ruvese colla effigie di riore della nave Argo effigiata appunto sotto V una del-
Talo , che forma , conje a noi sembra , il principale or- le due anse si prolunga a destra fino al gruppo di Net-
namento della famosa collezione Jatta, non è nostro in- tuno ed Anfilrite , ed alla sottoposta figura simbolica
tendimento accompagnar questo monumento con diffusa (dell' isola di Greta). La seconda comprende le altre fi-
illustrazione , e molto meno fermarci a dimostrarne i gure, cominciando da quella della Vittoria distinta col
pregi d'arte, pe' quali a nostro avviso dee tenersi in con- nome N1KH, e terminando a quella del guerriero in-
lo di unico e singolare in cosi fatto genere di stovi- nominato, che è rappresentato immediatamente dopo la
glie. Ed in vero essendo già vicina a pubblicarsi la me- nave, dalla quale dassi, come dicemmo, cominciamento
moria concernente al mito di Talo in generale , ed a alla prima scena.
questo vaso in particolare, che fin dall' anno 1887 leg- Di questa prima scena poi non può esser raenoma-
gemmo alla reale accademia ercolanese , rimandiamo mente dubbia la significazione. La nave Argo sulla qua-
volentieri ad essa i nostri leggitori , che per avventura le seggono i due Boreadi Zete e Calais, che si sa esse-
fossero vaghi di una dilucidazione archeologica, che, per re stati tragli Argonauti, indicali qui co' loro nomi
quanto alla nostra tenuità è stalo concesso, illustrasse col- I HTHS, KAAAIS, vedesi nel mare, simboleggiato
le autorità classiche,e co' confronti degli altri monumenti dal delfino , star però presso la terra, di modo che una
quel singolare, e malamente creduto da alcuni rozzo e non lunga scala poggiata sul suolo permette ad un eroe
pressoché barbaro mito, che con nobilissime forme è stato innominato di ricondursi nella nave medesima non senza
ritratto dal pittor ruvese. Ed in quanto a' pregi di arte, volgersi in dietro intenlo a vedere il termine di un gran-
ed alla maestria di questa opera insigne , basta per pie- de avvenimento, che sul suolo medesimo sta per com-
namente ravvisarli ad ogni conoscitor del bello, volger lo piersi. È notevole che intenti a questo medesimo avveni-
sguardo alle nostre tavole II e VI del terzo anno , e VI mento stanno pure i Boreadi, che crediamo siroboleg-
del presente, che esprimono un fedelissimo lucido dell'0- giar tulio lo stuolo degli Argonauti , di modo che la
riginale, formato ed inciso dall' egregio artista sig. An- commune attenzione di questi eroi si è voluto così espri-
drea Russo, che a bello studio, ed a nostre preghiere , mere. L'innominalo che si ritira sulla nave , crediamo
intraprese a tale oggetto il viaggio di Rovo. Nè vi è Giasone , sì perchè è naturai cosa il supporre che non
bisogno di vane parole, ove per sè stesse parlan le cose, mancasse in questa scena il capo della fatale e gloriosa
Saremo quindi per ora contenti brevemente ad espor- navigazione , sì anche perchè giusta Apollonio rodio
re qui la nostra opinione sulla intelligenza da darsi alle (lib. IV v. i664) egli fu guida a Medea nel discender
composizioni, 0, come suol dirsi, alle scene che mae- che fece sul temuto suolo di Creta: ed è ben natu-
strevolmente si veggono qui espresse. rale, che dopo averla ivi accompagnata, veggasi nel-
anno iv. 18
N.° LXX (iS dell'anno IV) — i Ottobre i846.
Gli artìcoli, che non hanno alcuna sottoscrizione, sono dell'editore cav. Francesco M. Avellino.
Vaso dipinto del museo Jalta colla effigie di Talo — Bibliografia. Bullettàio delV instilulo di corrispon-
denza archeologica per l'anno i845: fine dell'articolo inserito nel n. LXVIII e de" precedenti —
Annali dell' institi/to di corrispondenza archeologica del i84^: fine del numero precedente.
Vaso dipinto del museo Jalla colla ejpgie di Tato. Due ci sembra doversene distinguere di soggetto tra
loro assolutamente diviso e distaccato.
Dando col presente numero del nostro lullellìno la La prima è quella che cominciando dalla parte ante-
terza ed ultima tavola dell' anfora ruvese colla effigie di riore della nave Argo effigiata appunto sotto V una del-
Talo , che forma , conje a noi sembra , il principale or- le due anse si prolunga a destra fino al gruppo di Net-
namento della famosa collezione Jatta, non è nostro in- tuno ed Anfilrite , ed alla sottoposta figura simbolica
tendimento accompagnar questo monumento con diffusa (dell' isola di Greta). La seconda comprende le altre fi-
illustrazione , e molto meno fermarci a dimostrarne i gure, cominciando da quella della Vittoria distinta col
pregi d'arte, pe' quali a nostro avviso dee tenersi in con- nome N1KH, e terminando a quella del guerriero in-
lo di unico e singolare in cosi fatto genere di stovi- nominato, che è rappresentato immediatamente dopo la
glie. Ed in vero essendo già vicina a pubblicarsi la me- nave, dalla quale dassi, come dicemmo, cominciamento
moria concernente al mito di Talo in generale , ed a alla prima scena.
questo vaso in particolare, che fin dall' anno 1887 leg- Di questa prima scena poi non può esser raenoma-
gemmo alla reale accademia ercolanese , rimandiamo mente dubbia la significazione. La nave Argo sulla qua-
volentieri ad essa i nostri leggitori , che per avventura le seggono i due Boreadi Zete e Calais, che si sa esse-
fossero vaghi di una dilucidazione archeologica, che, per re stati tragli Argonauti, indicali qui co' loro nomi
quanto alla nostra tenuità è stalo concesso, illustrasse col- I HTHS, KAAAIS, vedesi nel mare, simboleggiato
le autorità classiche,e co' confronti degli altri monumenti dal delfino , star però presso la terra, di modo che una
quel singolare, e malamente creduto da alcuni rozzo e non lunga scala poggiata sul suolo permette ad un eroe
pressoché barbaro mito, che con nobilissime forme è stato innominato di ricondursi nella nave medesima non senza
ritratto dal pittor ruvese. Ed in quanto a' pregi di arte, volgersi in dietro intenlo a vedere il termine di un gran-
ed alla maestria di questa opera insigne , basta per pie- de avvenimento, che sul suolo medesimo sta per com-
namente ravvisarli ad ogni conoscitor del bello, volger lo piersi. È notevole che intenti a questo medesimo avveni-
sguardo alle nostre tavole II e VI del terzo anno , e VI mento stanno pure i Boreadi, che crediamo siroboleg-
del presente, che esprimono un fedelissimo lucido dell'0- giar tulio lo stuolo degli Argonauti , di modo che la
riginale, formato ed inciso dall' egregio artista sig. An- commune attenzione di questi eroi si è voluto così espri-
drea Russo, che a bello studio, ed a nostre preghiere , mere. L'innominalo che si ritira sulla nave , crediamo
intraprese a tale oggetto il viaggio di Rovo. Nè vi è Giasone , sì perchè è naturai cosa il supporre che non
bisogno di vane parole, ove per sè stesse parlan le cose, mancasse in questa scena il capo della fatale e gloriosa
Saremo quindi per ora contenti brevemente ad espor- navigazione , sì anche perchè giusta Apollonio rodio
re qui la nostra opinione sulla intelligenza da darsi alle (lib. IV v. i664) egli fu guida a Medea nel discender
composizioni, 0, come suol dirsi, alle scene che mae- che fece sul temuto suolo di Creta: ed è ben natu-
strevolmente si veggono qui espresse. rale, che dopo averla ivi accompagnata, veggasi nel-
anno iv. 18