BULLETTINO ARCHEOLOGICO NAPOLETANO.
N.° XCV1I (9 dell'anno VI) — i Luglio i848.
Gli articoli, che non hanno alcuna sottoscrizione, sono dell editore cav. Francesco M. Avellino.
Bibliografia. Annali dell' istituto di corrispondenza archeologica pel 1846■ continuazione del A'um.
precedente — Supplément aux considéralions sur la numisma tic/ne de V ancienne Italie
par James Millingen : continuazione dell' articolo inserito nel Num, XCF.
Bibliografia. diante una cordella che discende dalia sua mano fino
alla ruota.
Annali dcW insliluto di corrispondenza archeologi- Questo mezzo che metteva in sua volontà di far prc-
ca pel 1846: continuazione del N. precedente- cìpitare il carro , per potere sottrarsi dalla caduta, è il
più verisimile in quella favola ; e forse dovrà pure inten-
Non sarehhe improbabile ravvisare nella sedente fi- dersi del momento della corsa ciò che in varie tradizioni
gura Io stesso Pelope nella sua apoteosi, essendo essa si riferisce : toùs it0i<5Gt&ki<SM>v$ àfcs'Xày (Euslath. ad
quasi identica a quella del figlio di Tantalo che ap- 11. II, io4 p.i83 Rom.) : é£é/3*Xev Aitò tSv rpox&v
parisce parlando con Mirtilo nell'ordine inferiore. Ciò...... toùs ctJnpious Sèapovs (Schol. Eurip.Omf.
si conferma dal livello più elevato, corrispondente a 981 Matth.) : li tolse cioè nel tempo della corsa. Un'al-
quello di un dio , quale è Mercurio. In tale ipotesi si tra importante particolarità, che nelle tavole di quel mo-
conferma pure la significazione funebre della colonna, numenlo non è riportata, è che Pelope abbraccia colla
e della patera, che abbiamo proposla di sopra. L'unica destra Ippodamia, e colla destra medesima tiene egli
figura, che rimane senza una soddisfacente spiegazione, un'asta , 0 piuttosto lo slimulus per guidare i cavalli,
è quella con doppia asta riversa, che pare sia nel mo- Nelle pubblicazioni venute fuori si attribuisce ad Jppo-
mento di prendere la tromba dalle mani di Pelope, e le damia la mano di Pelope , dal che fu indotto in errore
cui fattezze sembrano femminili. Ci proponiamo di stu- il Ritschl, il quale osserva che diasi talora Tasta ad Ip-
diar meglio un tal punto per tentare qualche probabile podaraia.
conghiettura. Anche nell' altro magnifico vaso del nostro real mu-
Colla occasione del vaso pubblicato dal sig. Brunn vo- seo con una pugna di Amazzoni ed altri soggetti, pub-
gliamo rettificare alcuni sbagli presi dagli archeologi blicalo ne' mon. dell1 istit. voi. II tav. 3o , vedesi da
nella pubblicazione del celebre vaso del nostro real dio- una delle due facce sul collo Pelope in simil modo ab-
seo co' funerali di Archemoro , solo per quel che con- bracciare Ippodamia tenendo pure lo stimulus. La poca
cerne la rappresentazione di Pelope ed Ippodamia. Pri- attenzione a questa importante circostanza non ha fatto
mieramente nel carro di Enomao vediamo una variante a parer nostro ben comprendere la rappresentazione del-
del mito, ma necessaria a spiegare come mai Mirtilo nel- la cassa di Cipselo (Paus. V, 17 , 7) ove : OIvòmos
la veloce corsa potesse salvar sè medesimo dal pericolo lid*®v TlèkoKÒ. èariv è'^ovra 'l^TtoSix.^.eictv. li"é%£iv
di una caduta. L'auriga sta per abbandonare le redini, non indica un semplice accompagnamento, macompren-
ed attenendosi colla sinistra all' anlyx del carro è nel de l'idea di tenere abbracciata.
momento di scendere dal cocchio per lasciare nel periglio Non è perciò necessario immaginare una somiglianza
soltanto il tradito padrone. Nel tempo stesso colla de- del fatto di Enomao con quello del re Sithon, di cui nar-
stra, che sarebbe in posizione inesplicabile senza questa ra Partenio (eroi. 6) , giacché anche non trattandosi
nostra dichiarazione , sta tirando l'asse della mola, me- di semplice gara alla corsa , ma di vera pugna , come
anno ri. 9
N.° XCV1I (9 dell'anno VI) — i Luglio i848.
Gli articoli, che non hanno alcuna sottoscrizione, sono dell editore cav. Francesco M. Avellino.
Bibliografia. Annali dell' istituto di corrispondenza archeologica pel 1846■ continuazione del A'um.
precedente — Supplément aux considéralions sur la numisma tic/ne de V ancienne Italie
par James Millingen : continuazione dell' articolo inserito nel Num, XCF.
Bibliografia. diante una cordella che discende dalia sua mano fino
alla ruota.
Annali dcW insliluto di corrispondenza archeologi- Questo mezzo che metteva in sua volontà di far prc-
ca pel 1846: continuazione del N. precedente- cìpitare il carro , per potere sottrarsi dalla caduta, è il
più verisimile in quella favola ; e forse dovrà pure inten-
Non sarehhe improbabile ravvisare nella sedente fi- dersi del momento della corsa ciò che in varie tradizioni
gura Io stesso Pelope nella sua apoteosi, essendo essa si riferisce : toùs it0i<5Gt&ki<SM>v$ àfcs'Xày (Euslath. ad
quasi identica a quella del figlio di Tantalo che ap- 11. II, io4 p.i83 Rom.) : é£é/3*Xev Aitò tSv rpox&v
parisce parlando con Mirtilo nell'ordine inferiore. Ciò...... toùs ctJnpious Sèapovs (Schol. Eurip.Omf.
si conferma dal livello più elevato, corrispondente a 981 Matth.) : li tolse cioè nel tempo della corsa. Un'al-
quello di un dio , quale è Mercurio. In tale ipotesi si tra importante particolarità, che nelle tavole di quel mo-
conferma pure la significazione funebre della colonna, numenlo non è riportata, è che Pelope abbraccia colla
e della patera, che abbiamo proposla di sopra. L'unica destra Ippodamia, e colla destra medesima tiene egli
figura, che rimane senza una soddisfacente spiegazione, un'asta , 0 piuttosto lo slimulus per guidare i cavalli,
è quella con doppia asta riversa, che pare sia nel mo- Nelle pubblicazioni venute fuori si attribuisce ad Jppo-
mento di prendere la tromba dalle mani di Pelope, e le damia la mano di Pelope , dal che fu indotto in errore
cui fattezze sembrano femminili. Ci proponiamo di stu- il Ritschl, il quale osserva che diasi talora Tasta ad Ip-
diar meglio un tal punto per tentare qualche probabile podaraia.
conghiettura. Anche nell' altro magnifico vaso del nostro real mu-
Colla occasione del vaso pubblicato dal sig. Brunn vo- seo con una pugna di Amazzoni ed altri soggetti, pub-
gliamo rettificare alcuni sbagli presi dagli archeologi blicalo ne' mon. dell1 istit. voi. II tav. 3o , vedesi da
nella pubblicazione del celebre vaso del nostro real dio- una delle due facce sul collo Pelope in simil modo ab-
seo co' funerali di Archemoro , solo per quel che con- bracciare Ippodamia tenendo pure lo stimulus. La poca
cerne la rappresentazione di Pelope ed Ippodamia. Pri- attenzione a questa importante circostanza non ha fatto
mieramente nel carro di Enomao vediamo una variante a parer nostro ben comprendere la rappresentazione del-
del mito, ma necessaria a spiegare come mai Mirtilo nel- la cassa di Cipselo (Paus. V, 17 , 7) ove : OIvòmos
la veloce corsa potesse salvar sè medesimo dal pericolo lid*®v TlèkoKÒ. èariv è'^ovra 'l^TtoSix.^.eictv. li"é%£iv
di una caduta. L'auriga sta per abbandonare le redini, non indica un semplice accompagnamento, macompren-
ed attenendosi colla sinistra all' anlyx del carro è nel de l'idea di tenere abbracciata.
momento di scendere dal cocchio per lasciare nel periglio Non è perciò necessario immaginare una somiglianza
soltanto il tradito padrone. Nel tempo stesso colla de- del fatto di Enomao con quello del re Sithon, di cui nar-
stra, che sarebbe in posizione inesplicabile senza questa ra Partenio (eroi. 6) , giacché anche non trattandosi
nostra dichiarazione , sta tirando l'asse della mola, me- di semplice gara alla corsa , ma di vera pugna , come
anno ri. 9