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BLLLETTINO ARCHEOLOGICO NAPOLITANO.

NUOVA SERIE

TV.0 33. (9. dell' anno IL) Novembre 1853.

Notizia de pù recenti scavi di Pompei. Continuazione del num. 54.

Notizia de' più recenti scavi di Pompei. Continuazio-
ne del num. 51.

La Direzione degli scavi saggiamente era occupata
a render più agevole la traccia , che dal così detto
tempio di Esculapio conduce all'anfiteatro. Si pen-
sava insieme ad impedire lo slamamento delle terre
che si elevano ai due lati, quando una piccola frana
a sinistra quasi al principiar della strada mise all' a-
perto alcuni ruderi, ove pria nessuna traccia ne ap-
pariva all' esterno.

L'ingegnere Direttore fu sollecito a rivolgere le
sue cure a quel sito, e presane autorizzazione dal
eh. Sopranlendente sig. Principe di San Giorgio, co-
minciò ad eseguire un regolare scavo.
. Io non parlerò delle parti finora disotterrate dell'e-
dilizio, riserhandomi di farlo a miglior tempo, quando
sarà tutto messo allo scoverto ; solo accennerò che si
tratta di un edifizio privato, di cui è venuta fuori por-
zione del peristilio , e delle stanze che gli stanno vi-
cino. Le novità, sulle quali richiamo l'attenzione dei
lettori del buUelUno, sono una statua di hronzo, rin-
venuta presso una colonna angolare del peristilio , e
due magnifici dipinti, che fregiar si veggono due mu-
ri di una stanza che può riputarsi il triclinio.

La statua di hronzo , di cui parlo , è alta ben cin-
que palmi e sei decimi , oltre la hase su cui poggia,
la quale compie l'altezza di palmi sei. Rappresenta
essa un giovinetto di bellissime proporzioni. La sua
leggiadrissima testa è citila da un cordone, sul quale
s'intrecciano i capelli tanto nella parte anteriore che
nella posteriore; e dall'uno e dall'altro lato sono due
ricci cadenti quasi simmetricamente sul petto e sulle
spalle. Il sopracciglio è indicato da finissimi incavi,

A.VXO II.

e la congiuntiva, e l'iride, e la pupilla sono distinte
da paste vitree di svariati colori. Questo giovine tutto
nudo, tenendosi sulle gambe in una semplice e natu-
rale posatura, ha la destra abbassata colla quale tien
mollemente il plettro , e nella palma della sinistra
mano, che solleva alquanto, vedesi un pezzo di hronzo
forato, e con due laterali fori, destinati certamente a
contenere un oggetto , che fu distrutto dalle ingiurie
del tempo. Al veder che quel pezzo di metallo none
stretto dalla mano, la quale semplicemente lo tocca,
siamo tratti a conchiudere che probabilmente la lira,
forse di legno, vi si congiungeva; in un modo presso
a poco simile alla statuetta pompejana di Apollo ( r.
mus. Borb. tom. II. tav. 23. ), nella quale le dita sono
fralle corde nell' atto di toccarne i concenti. Questo
appunto si verifica nella nuova statua pompejana , la
quale, a dinotar che il personaggio sia inteso a udire i
tuoni dell' istrumenlo, mostra il capo dolcemente in-
clinato da quella parte.

La base della statua è circolare, ed ornata di ovoli
al lembo esteriore.

Bellissimo è il lavoro di questo importante pezzo
dell' antica scultura : le estremità sono assai bene in»
tese ed accuratamente finite, ma in guisa ehechiara-
mente si appalesa i! sapere artistico, da cui provenne
l'opera che illustriamo. Io non dubito di attribuire
questa elegante scultura, che spira la semplicità delle
più antiche opere dell'arte, adungrecoartista. il plet-
tro e la lira, che certamente vedevasi dall'altra parte,
ci danno un valido Argomento per dichiarare una sta-
tua di Apollo il nuovo bronzo pompejano. Ma vi si
aggiugne ancora un'altra particolarità, che mette fuor
di dubbio una tale attribuzione.

Accennar vogliamo alla copiosa chioma , con dup

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