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— 104 —

17.

SVETTIAE FAVSTAE
18.

FAVSTA • LONGINI
SIBI • ET . PELOR1DI • FIL
V•ANN • V

Questa Fausta era moglie di Longino : essendo
quello il modo d'indicare una tale relazione nelle la-
pide e nelle medaglie. È alquanto strana la maniera
di esprimersi SIBI • ET • PELORIDI • FlUae, nel
mettere una memoria alla defunta figliuola ; di cui si
dice che visse soli cinque anni : a meno che non vo-
glia dirsi che l'affettuosa madre volle additare il suo
dolore per quella perdita, quasi accennasse di avere
a sé stessa preparato il sepolcro.

19.
D • M

C • MARCVS (sic) • GEMELLI
NVS • C • MARCO (sic) • GEMEL
LINO • ALVMNO • QVI • VIX
ANNIS • XXII • ME • IIII ■ B ■ M • F

Questa iscrizione ci sembra interessante perchè ci
offre il prenome Marcus adoperato forse come nome.
Noi sappiamo essersi adoperati in tal modo alcuni pre-
nomi, come Caius, Numerius eie.; ma vedesialmeno
in essi il finimento in ius. Questo è stato certamente
il motivo , per lo quale il Furlanetto ammise unica-
mente esser passato il prenome Marcus ad usarsi come
cognome ( Lexic. Forcell. v. Marcus). Debbo pertanto
avvertire che anche da altri esempli potrebbe taluno
essere autorizzato a crederlo nome di gente. Infatti due
iscrizioni Muratoriane ci forniscono due altri esempli
di questa particolarità. Troviamo in una un Q. Mar-
cus Italicus (p. DXXVIII, 2), nell'altra un C. Marcus
Paulus (pag. MCXXiX, 9). Questi esempli trovansi
assai bene illustrati dalla novella iscrizione , nella
quale non può affatto supporsi un nesso dell'I coli'V;
giacché leggesi poi chiaramente al dativo C-MARCO.
Potrebbe unicamente ricorrersi alla supposizione di
un doppio cognome colla soppressione del nome; e

questo sembra confermato da una epigrafe romana
pubblicata da' chiar. signori Marchese Melchiorri e
Commendatore Visconti nella Silloge d'iscrizioni an-
tiche inedite da loro inserita nelle effemeridi letter. di
Roma: la suddetta iscrizione leggesi a pag. 105 del
toni. XIII sotto il n. C1III. Troviamo in essa un Q.
Quadralus Marcus fratello di un Q. Marcus Rueus.
Or può dedursene che il cognome comune fosse Mar-
cus, e che ognuno di loro si avesse altro cognome
Quadralus, Rueus ; secondo le famiglie colle quali
erasi imparentato. Non deggio però tralasciare di av-
vertire che il Marcus potrebbe supporsi il nome della
gente, e Quadralus e Rueus i cognomi ; essendo ben
risaputo che nelle iscrizioni non è raro trovare il co-
gnome premesso al nome. Del resto , come innanzi
avvertimmo , è frequente il cognome Marcus nelle i-
scrizioni : e per parlar solo delle nostre regioni, il
eh. Mommsen ne riporta sette esempli (n. 302, 352,
1353, 1677, 3364, 3536, 6310 (139)). Da questi
però vorrei togliere il n. 352 riferito da una iscri-
zione di Saponara letta dallo stesso eh. editore ; giac-
ché parmi che veggasi in essa usata come prenome.
La iscrizione è la seguente :
D • M

MARCO PAT L

ET ARRIA MAT

FILIO • BENEM

ERENTI FEC1T QV

YIX • ANNIS XVIII
Nella seconda linea dovendosi leggere Marco pater
Lucius, vedesi notata la diversità de' prenomi: non si
legge poi né il nome né il cognome ; perchè proba-
bilmente appartennero alla stessa gente Arria. Erano
dunque un Marco Arrio, ed un Lucio Arrio; e quin-
di non dee pensarsi ad uso di cognome.

Tornando alla iscrizione , che ora pubblichiamo ,
nulla diremo della voce ALVMNO , rimandando a
ciò che ne scrissero il Fabretti (c. V p. 349-354),
ed il Morcelli {de styl inscr. I, p. 167).

MlNERVINI.

Giulio Minervini — Editore.

Tipografia di Giuseppe Càtàjseo.
 
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