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BULLETTINO ARCHEOLOGICO NAPOLITANO.

NUOVA SERIE

N.° 44. (20. dell'anno IL) Aprile 1854.

Vaso di bronzo rinvenuto nel silo dell' antica Capua. — Sopra alcune monete di Eraclea. Lettera del eh. Sig.
Raoul-Rochette all' Editore del presente bullettino. — Osservazioni dell' Editore del bullettino. — Memoria
della imperatrice Salonina in S. Maria.

Vaso di bronzo rinvenuto nel silo dell' antica Capua.

Nella nostra tavola VII fig. 4 vedesi pubblicalo un
importantissimo vaso di bronzo rinvenuto nel sito
dell'antica Capua: sono a'due lati due manichi, i
quali offrono l'ornamento di due mascheroni di ar-
caico stile: il lembo esteriore dell'orlo è graziosamente
adorno di ovoli e di globetti : finalmente nella parte
interna è graffita una lunga iscrizione, della quale di-
remo tra poco. Dobbiamo la comunicazione di que-
sto insigne monumento alla gentilezza dell'attuai pos-
sessore sig. Cav. Bonichi di Roma, il quale ci ha pure
trasmessi i disegni che noi pubblichiamo (1).

La principale importanza del nostro bronzo dee
senza dubbio riconoscersi nella epigrafe , di cui ri-
portiamo il facsimile nel n.6 della suddetta tav.VIl (2).
A primo aspetto ognuno direbbe etrusca quella iscri-
zione , a volerla considerare dal lato de'caratteri; ma
poiché se n' è fatta la lettura, si riconosce evidente-
mente appartenere al linguaggio degli Osci. Essa è re-
trograda , e va letta nel seguente modo, dando a cia-
scuno elemento il valore che gli compete :

Vinuchs Veneliis aeraciam deded Venilei Vinicii.

Alla fine è un segno somigliante ad un V ; ma noi
crediamo che debba ritenersi siccome messo ad indi-
care il finimento della iscrizione ; senza che possa at-
tribuirsegli alcun particolare valore.

Prima di dir qualche cosa sul significato della no-

(1) L altezza è circa palmi due; il diametro della boeca è di un
palmo.

(2) Sotto il n. 4, vedi la forma del vaso ; ed il n. 5 esprime co-
me si osservi la iscrizione nella parte interna presso la bocca.

stra epigrafe, non ometterò di notare che varie iscri-
zioni osche frovansi segnale con caratteri etruschi, per
modo che il eh. Mommsen ne fa una particolare ca-
tegoria ( Elruskische Inschriftcn im oskischen Sprach-
gebiel: yedi unterilalischen Dialekte pag. 313 eseg.).
È notevole che quasi tutte queste iscrizioni osche in
caratteri etruschi appartengono a Santagala de' Goti,
ovvero a Nola ; mentre di alcune non si conosce la
provenienza, ma probabilmente debbono riferirsi alle
medesime, od à prossime località. È pur da avvertire
che sono tutte segnate sopra vasi dipinti a nero, che
possono riportarsi ad un'epoca abbastanza remota, pro-
babilmente alla stessa epoca del nostro vaso di bronzo.

Queste avvertenze ci serviranno tra poco a spie-
gare talune particolarità del prezioso monumento ca-
puano di che stiamo ragionando.

II nome Vinuchs corrisponde al latino Vinicius o
Vinucius, che pure in questa seconda forma riscon-
trasi in una iscrizione di Venosa (Mommsen inscr. r.
neap. lat. n. 697, 1. 17 ), ed in altra di Benevento
( id. ibid. n. 1798 ). Il genitivo osco sarebbe Vinu-
ceis, non altrimenti che il medikeis proveniente dal no-
me medix ; come si legge nella iscrizione pompejana
della porta di Stabia(l) (v. quel che ho detto in que-
sto bullettino an. I p. 164 , ove ho parlato di simili
genitivi : cf. Garrucci ibid. an. I. pag. 82; e Kirch-
hoff das Stddlrecht von Banda p. 12). Un nome della

(1) Io non sono ancora persuaso che io questa iscrizione il *ne-
diìteis sia un genitivo ; ma- parmi piuttosto un nominativo plurale,
siccome sostenni nella illustrazione di quel monumento : vedi le
memorie della reg. accad. Ercolanese voi. VII appendice pag. 14.
 
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