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Bullettino archeologico Napoletano — N.S.5.1856-1857

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Nr. 106 (Dicembre 1856)
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https://doi.org/10.11588/diglit.12304#0065
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BULLETTINO ARCHEOLOGICO NAPOLITANO.

NUOVA SERIE
N.o 106. (8. dell' anno V.) Dicembre 1856.

Bronzo a soggetto mitriaco.—Di una epìgrafe capuana malamente tacciala di falsila.—Osservazioni critiche
sopra una iscrizione del Iieal Museo Borbonico di controversa sincerila. — Nuove scoperte al Tifala.—Bi-
bliografia.

Bronzo, a soggetto mitriaco.

La figurina in bronzo da noi riportata sotto il n.
5 della nostra lav. V, appartiene al P. Baldari del
SS. Redentore , che gentilmente ce ne ha permessa
la pubblicazione. Come ognun vede, si tratta di un
oggetto di rozzo lavoro, e di epoca romana : il che
si trae benanche dalla iscrizione PÀT. Difficile sa-
rebbe interpretare questa parte anteriore di un leo-
ne, e la epigrafe che vi è segnata , senza un impor-
tantissimo confronto venuto recentemente alla luce.
Dir voglio dei marmi di Sentino pubblicati dal pro-
fessore Camillo Ramelii in Fermo nell' anno 1833
monumenti mitriaci di Semino p. 20-21). Nella se-
conda di queste iscrizioni si ricordano alcuni degli ini-
ziati a'misteri di Mitra, che si appellano Iconcs. Più
interessante è la terza, ove un SENTINIANVARIVS
dicesi PATER LEONVM. 11 signor Ramelii ne trae
che i Padri non formassero un grado separato , ma
che PATER venisse appellato il capo , ossia maestro
stabilito in ciascuno de selle per modo, che ve ne fosse
uno dei Corvi, altro dei Grifi, e simili eie. (1. c. pag.
24). Nè diversamente si esprime il eh. sig. dottor
Henzen ripubblicando questi epigrafici monumenti
(mon. ann. e bullettini dell'Istituto 1854 p. XXIII),
che sappiamo aver pure inseriti nel terzo volume
dell' Orelli, non ancora pervenuto fra noi. Comun-
que sia di queste spiegazioni , noi crediamo che il
bronzo del P. Baldari si rannodi alle iscrizioni di
Sentino , ed accenni a' leones de' mitriaci misteri, e
così spieghiamo il PAT per PATer, che dalla figura
ANNO r.

stessa ove è segnato si mostra relativo al Pater leo-
num, di cui sopra è discorso. Il nostro bronzo senza
dubbio ci addita che i leones della religione di Mitra
erano figurati sotto la forma dell' animale, dì cui
prendevano il nome. E forse il nostro bronzo forma-
va parte di qualche ornamento pertinente ad un Pa-
ter leonum, ovvero a qualche monumento di mitriaea
religione. Ci asteniamo da qualsivoglia più ampia espo-
sizione, la quale sarà meglio trattata dal eh. sig. Cav.
Lajard nella sua opera sul culto di Mitra, della quale
attendiamo la prossima pubblicazione. Questo dotto,
che da molti anni si sta occupando di queste difficili
ricerche, delle quali ha dato pure notabili saggi, po-
trà di tutti questi nuovi monumenti presentare una
soddisfacente interpretazione , traendone tutte quelle
conclusioni, che la sua dottrina gli permetterà di ri-
cavare. Noi ci siamo affrettati a pubblicare un no-
vello fatto , che giudichiamo ben degno dello studio
e delle investigazioni de' dotti archeologi.

Minervino

Di una epigrafe capuana malamente tacciata
di falsità.

L' Ainaduzzi pubblicò pel primo una latina iscri-
zione , che dice ultimamente scoperta in Capua , ed
a lui comunicata dall' accademico Ercolanese abate
D. Mattia Zarrillo , che il dotto romano appella per
equivoco Matteo ZàrìUo (effemeridi leller. romane tom.
I n. XXX pag. 233 segg.). Dall' Amaduzzi la ripro-
dusse il Polcastro (inscr. rom. p. 194), e da essi prò-
 
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