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Bullettino archeologico Napoletano — N.S.5.1856-1857

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Nr. 112 (Marzo 1857)
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BALLETTINO AMHEOLOGIOO NAPOLITANO.

NUOVA SERIE
N.° 112. (14. dell'anno V.) Marzo 1857.

Nuove congetture intorno ad alcuni tipi delle monete di P. Petronio Turpiliano triunviro sotto Augusto nell'
anno di Roma 755.—Annotazioni al Fascicolo I del Volume IV del Corpus Inscriptionum Graecarvm.—
Una spiegazione relativa alle nuove osservazioni sul vaso de Persiani ; giunta all' articolo inserito nel a.
104 pag. 46, cf. p. 64.—Bibliografìa.

Nuove congetture intorno ad alcuni tipi delle monete
di P. Petronio Turpiliano triunviro sotto Augusto
nell' anno di Roma 755.

Nell'anno di Roma 735 furono triunviri mone-
tali L. Aquillio Floro , M. Durmio, e P. Petronio
Turpiliano, che impressero grande copia di monete
d'argento, e d'oro altresì, con mirabile varietà e va-
ghezza di tipi, che si riferiscono parte alle gesle ed
agli onori di Augusto, e parte alle glorie domestiche
di que' monetieri, che pare intendessero dividere con
Augusto medesimo il diritto sopra le impronte delle
monete stesse. I tipi domestici di L. Aquillio Floro
sono la testa del Sole e quella del Valore, la Sicilia
sollevala da un duce paludato, la triscele, un fiore a-
perto, e fors'anche lo scorpione, simbolo della Com-
magene. Que' di M. Durmio sono la lesta dell'Onore,
il bue androprosopo della Campania, il cinghiale tra-
fitto da un venabulo, il leone divorante un cervo, ed
il granchio che tiene presa fra le sue chele una farfalla.
Vie più copiosa si è !a serie de' tipi domestici di P.
Petronio ; vale a dire la lesta di Feronia, quella di
Libero o Libera che dir si voglia , la Luna bicorne
con astro al disopra, il Pegaso, una lira, una Sirena
stante con tibia in ciascuna mano, Pan capripede bar-
balo stante con siringa nella d. e con pedo nella s., ed
una figura umana ignuda sedente a terra sopra una
pelle , o sopra un manto affaldato, con due tibie ca-
povolte dappresso, in atto di sorreggersi il capo con
la s. mano puntando il gomito conira il suo ginocchio.

I tipi di L. Aquillio Floro furono quasi a pieno di-
chiarati come che relativi alle gloriose imprese dei suoi
maggiori ia Sicilia e nelle parti d'Oriente, senza dire
a ano v.

del fiore espanso, allusivo al cognome suo FLORVS ;
e quelli di M. Durmio, sendo manifestamente desunti
dai simili delle monete di Napoli, diCuma, di Pesto e
di Velia,sembrano senza meno riferirsi alle origini della
gente Durmia , se non anche alle colonie dedotte da
Augusto nella Magna Grecia ed alle città da esso lui
beneficate. Ma i tipi domestici di P. Petronio Turpi-
liano, almeno in parte, mostraronsi assai più ritrosi
alle indagini ed agli sforzi de' numografi pel decorso
di un tre secoli o più. La vergine Tarpea oppressa e
mezzo sepolta sotto gli scudi de' Sabini, e la testa
della dea Feronia, a ragione si riferirono alle origini
de' Petronii dalle parti della Sabina ; ma il Pegaso e
la Sirena non bene si credettero alludere alle colo-
nie dedotte da Cesare e da Augusto a Corinto ed a
Cuma ; e peggio fece chi nella figura sedente a terra
mesta e pensierosa volle ravvisare un Cantabro vinto
e assoggettato da Augusto. Un trent' anni fa , an-
ch'io vaneggiando dietro alle allusioni, congetturai
che la Sirena ed altri tipi riguardino la pelra Sire-
narum, per allusione al nome Pelronius (Saggio p.
184-186) : ma poscia (Annali ardi. 1839 p. 308,
309) mi ricredetti, e mi studiai di riferire i tipi del
Pegaso, della cetra, e della Sirena a vanto domestico
di P. Petronio Turpiliano, che fosse, o si gloriasse
di essere discendente dal poeta comico, assai celebre
presso i Romani, Sesto Turpilio, che circa l'annodi
Roma 653 mori senex admodumin Sinuessa(S. Hiero-
nym. in Chronico, Ohjmp. CLXiX , 2 ), e che per
conseguente fiorir dovette circa un secolo innanzi lui.
Anche al presente parmi molto probabile questa in-
terpretazione, tanto più che eziandio il Pegaso ed al-
tri tipi bacchici delle copiose monete di Q. Tilio ri-

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