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Bullettino archeologico Napoletano — N.S.6.1857-1858

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Nr. 143 (Giugno 1858)
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BULLETTINO ARCHEOLOGICO NAPOLITANO.

NUOVA SERIE

N.° 143. (19. dell' anno VI.) Giugno 1858.

Dilucidazione di un vaso dipinto posseduto dal signor Raffaele Barone. — Notizia di due iscrizioni cristiane

trovate presso Capua.

Dilucidazione di un vaso dipinto posseduto dal
sig. Raffaele Barone.

L'insigne monumento , del quale veniamo a di-
scorrere , è senza dubbio di appula provenienza. Esso
appartiene al negoziante di antichità signor Raffaele
Barone. Le figure son rosse in fondo nero ; se non
che si veggono non poche parti ed ornati di bianco
e di giallo: il che non è infrequente negli oppuli mo-
numenti ceramici. L'altezza del vaso , senza il piede,
è palmi quattro. Noi riportiamo nelle tav. Vili, IX,
e X le varie rappresentanze di questo vaso: colla dif-
ferenza che le due prime tavole riproducono le due
composizioni che miransi sulla pancia nella grandezza
dell'originale, laddove nella tavola X si riportano le
due rappresentanze del collo in dimensioni della
quarta parte, e la forma del vaso della ottava parte
dell' originale. É notabile che le figure da noi ripor-
tate nella tavola Vili sono di uno stile e di un dise-
gno assai più accurati di quelle che furono dipinte
dall' altro lato (tav. IX ). Studiando accuratamente
questa importante stoviglia , abbiamo rilevato non
andare esenti da sospetti di restauro alcuni perso-
naggi , principalmente dal lato , ov'è più trascurato
lo stile. Per tal motivo noi segnammo a punliDi le
figure , sulle quali cadevano i nostri sospetti: ed av-
vertiamo qui nel principio, che noi non ci arreste-
remo a presentar conghietture su queste parli dub-
bie del monumento ; essendo nostro avviso che le
archeologiche investigazioni debbano farsi su (ali rap-
presentanze, che vadano scevre da qualsivoglia so-
spetto.

Noi cominceremo a dilucidar brevemente le varie
anno vi.

scene del vaso ; e prenderemo le mosse dalle figure
della nostra tav. IX.

Veggonsi in essa effigiati varii episodii dell' ultima
rovina di Troja : e sebbene parecchi monumenti si
conoscano riferibili alle cose iliache posteriori a'fatti
narrati nelle omeriche poesie , pure il nostro dipinto
e per la riunione di varii fra essi e per alcune par-
ticolarità merita non poca considerazione.

Osservo in generale che i Frigi han tale vestimento,
che per nulla differisce dall'amazzonico costume. Le
mitre che ne ricoprono il capo , le anassiridi varia-
mente dipinte , il corto gonnellino cinto a'lombi,
la semplice o duplice tracolla sul petto, la svolaz-
zante clamide ; e poi la scure , il doppio giavellotto,
lo scudo lunato : sono tratti di asiatico costume, che
ben si dislingue da quello degli Elleniguerrieri. E qui
avverto che due delle pelle lunate hanno la impronta
di una gorgouica testa : in una appariscono eziandio
sulla fronte le alette. Questo, che par comune orna-
mento , si aggiunge alla stessa forma di quella difen-
siva armatura, per accennare al culto lunare delle asi-
atiche regioni ; nel qual senso concorrono e lo scudo
ed i cesellati lavori che Io fregiano.

Il primo gruppo a sinistra nell'ordine superiore ci
offre un giovine guerriero , che si appressa ad un
simulacro di Minerva. È dunque fuor di dubbio che
ci si offre un greco eroe, il quale raggiunge una donna
che ricorre all'ara della iliaca Pallade. A questa rap-
presentanza sorge tosto in mente la idea dell'episodio
di Ajace Locro con la sacerdotessa Cassandra, che
già comparve in non pochi monumenti (vedi Overbeck
Gallerie heroischer Bildwer&e t. I p. 635: dei molti
vasi che ci presentano lo stesso soggetto veggasi Ge-
rhard nell'are/». Zeilung 1848 n. 14 e 15 tav. 13-

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