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Bullettino archeologico Napoletano — N.S.7.1858-1859

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Nr. 153 (Ottobre 1858)
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https://doi.org/10.11588/diglit.12306#0027
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BALLETTINO ARCHEOLOGICO NAPOLITANO.
NUOVA SERIE
N.° 153. (3. dell’anno VII.) Ottobre 1858.

Medaglia dell' antico Baletium. — Due piramidette sacre in vicinanza di S. Maria. — Poche dilucidazioni
sopra alcune iscrizioni sannitiche di Pietrabbondante ; vedi la nostra tav. II. — Sopra la iscrizione di un
vaso Cimano.—Nuovi acquisti epigrafici del reai museo Borbonico.

Medaglia dell’ antico Baletium.
Nel primo anno del presente bullettino, il eh. sig.
Duca de Luynes pubblicò un didrammo dell’ antica
città di Valetium, del quale eccola sua descrizione.
^A<8>3AA-1. Arione sedente a dritta sul delfino, e
veduto di schiena stende il braccio dritto ed abbassa il
sinistro ; più in giù un piccolo delfino nuotante a dritta.
)( ^AOSAAl. Luna crescente colle punte dirette
verso il suolo, sotto un globello situato giusto nel centro
della luna. Fra la delta luna ed il delfino H-i. Ar.
Il dotto numografo avvertì come questo didram-
mo fosse di fabbrica antica e barbara. Egli 1’ attri-
buì a Valetium della Messapia, riconoscendo nella e-
pigrafe messapico dialetto (an. I p. 169 v. tav. XI n.
1 ). Ed io, nell’ applaudire ad una tale determina-
zione, osservai esser due le antiche città, alle quali
fu dato il nome di Alelium o Valetium ; e sostenni
che la nostra moneta appartenesse piuttosto a quel
popolo che abitava il sito della moderna Alizza (loc.
cit. p. 174). Osservai in quella occasione chel”Akrr
'TlOV di Tolommeo, di Slrabone (VI, 3, 6),
Baletium della tavola peutingeriana (Mannert II, 50)
fosse appunto la patria di quell’ unico didrammo. Ora
avverto che la differenza delle due città dette Alelium
o Baletium fu già notata dal Cluverio (Ital. ant. pag.
1244 lib. IV, 13): e sebbene fosse negata dal Cel-
lario (orò. ant. p. 896 ed. Lipsiae 1701 ), e dallo
Tzschucke ( ad Melami}, c. IV §. 7, pag. 324, seg.),
pure è ammessa da’più moderni geografi, e trovasi
nelle diligenti carte dello Spruner (Alias anliquus tav.
XII), e nelle più recenti del Kiepert (achl Karlen zur
alten Geschichle, tav. V, Berlin 1859).
anno vii.

II eh. Cavedoni parlò di nuovo di quella moneta,
ed opinò che potesse spettare a Taranto, sospettando
che nel FAAE0AX potesse ravvisarsi il nome dell’e-
roe «bAAANTOX ( v. questo ballettino an. II p. 92).
Ora ci capita la fortuna di chiarire queste opinioni
diverse con una nuova moneta; ed è questa la mezza
dramma della medesima città, la quale abbiamo os-
servata presso il negoziante di antichità signor Raf-
faele Barone , e di cui presentiamo la incisione nella
nostra tav. 11 n. 4.
Eccone la descrizione.
Delfino a destra, in giro la epigrafe ^A®dAA9 ,
sul delfino H3.
)( Luna crescente colle punte rivolle in su, sotto
^A®3AA9, sopra HE. Ar.
Pesa acini 51.
Dalla nuova moneta si desume che il nome della
città scrivevasi con duplice ortografia , cioè col di-
gamma e col B ; e quindi viene a spiegarsi la varia-
bile ortografia degli scrittori, che ci offrono Alelium
o Baletium. Certamente poi va corretto il nome del
magistrato, che nel didrammo appariva d’impossibile
lezione, cioè un’aspirazione innanzi ad un digamma;
per lo che si videro tratti ad esporre su questo sin-
golare accozzamento alcune men probabili conghiet-
ture i dotti che ne favellarono. Certamente la poca
conservalezza della moneta fe perdere una lineetta al
voluto digamma, ed in quella, come nella nuova mo-
nelina, sarà la iniziale del nome del magistrato |-Eoa-
xkv^os, scritto regolarmente; sebbene in una delle due
facce della monetina del sig. Barone leggasi invece
HI, ponendosi le lettere a rovescio. Questa irregola-
rità di scrittura non è nuova nell’ antica numisma-
Q
O
 
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