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Bullettino archeologico Napoletano — N.S.7.1858-1859

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Nr. 162 (Febbraio 1859)
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https://doi.org/10.11588/diglit.12306#0099
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BALLETTINO ARCHEOLOGICO NAPOLITANO.
NUOVA SERIE
N.° 162. (12. dell’anno VII.) Febbraio 1859.

JVuove scoperte nell’ antica Nersae , città degli Equi. — Osservazioni dell’ Editore. — Intorno un ritratto
pompejano , lettera del signor Principe di Sangiorgio-Due avvertenze numismatiche — Di un limile
yraccano, da lettera del eh. Garrucci.—Iscrizioni e graffili pompejani.—Bibliografia.

Nuove scoperte nell’ antica Nersie, citta degli Equi.
Fra’popoli, che in lontanissimi tempi abitarono la
nostra Penisola, alle sole generazioni Campane e San-
niliche attribuì il Mommsen l’uso della lingua Osca,
perchè fuori de’ luoghi da quelle genti o dalle loro
colonie posseduti, niuna iscrizione erasi mai scoperta,
che fosse dettata in quell’ idioma. Distinse in oltre
dall’ Osco il dialetto Volsco della lamina Veliterna ,
e divisò con 1’ Abeken che Volsci ed Equi non fos-
sero Osci, ma residui della primitiva popolazione
Umbra rimasta ne’ monti quando le stirpi Sabelle la
cacciarono al piano (1). A questa sentenza non per-
tanto, che gravi scrittori non accettarono, osta og-
gidì una lapida marmorea con iscrizione osca, rinve-
nutasi ne’ luoghi stessi ove sorgeva Nerse, antichis-
sima città degli Equi o Equicoli da Virgilio ricordata
nel settimo dell’Eneide (2) :
Et te montosae misere in proelia Nersae ,
Ufens, insignem fama et felicibus urmis :
Horrida praecipue cui gens, assuetaque multo
Venatu nemorum, duris Aequicula glebis.
E poiché fra’ monumenti della lingua e della ci-
viltà degli Osci, è questo il primo che sia venuto in
luce nelle contrade dagli Equi occupale, non sarà
inutile di sporre il luogo, il tempo, il modo ed ogni
particolare di questo trovamento, al quale altre an-
ticaglie e frammenti d’iscrizioni latine han fallo co-
rona.
(1) Mommsen Osk. Stud. pag. 11-13. Nachtrlige zu den Osk.
Stud. p. 28. Abeken Mittelitalien, p. 46. 83. e seg. 93-97.
(2) Virgilius Aen. VII. v. 744—747.
ANNO VII.

Nella valle sottostante a Nesce, villaggio aggregalo
al Comune di Pescorocchiano, sul confine dell’ A-
bruzzo Aquilano con la Pontificia Delegazione di
Rieti (1), ove per l’analogia del nome e per le fre-
quenti ruine di stupende mura ciclopiche, di sepol-
cri e di acquidotti, erasi da’ topografi riconosciuto
il sito dell’ Equicola Nerse, un Gregorio Domizj
(come apprendo da particolareggiata relazione) sca-
vando nello scorso gennajo il terreno di un suo po-
derelto, scoperse una cella di figura rettangolare.
Erano le pareti di opera reticolata, salvo la superiore
a mezzogiorno, costruita con grandi pietre, ben la-
vorate e commesse senza cemento ; e da quella ad
occidente, il cui zoccolo serbava ancora alcune ve-
stigia di pitture, sporgeva a mezzo rilievo una co-
lonna di opera laterizia. Scomposto il pavimento di
mattoni fu trovato un lastrico di grosse pietre, ben
polite e murate a secco, sotto le quali un piccolo
condotto di lamina di piombo riusciva ad una fogna;
ed intorno ad una di quelle, che era un bianco mar-
mo, correva in cerchio l’iscrizione in bei caratteri
romani :
ALFIA • C • F
MATER
Datosi di poi il Domizj ad abbattere la parete oc-
cidentale, non d’altro desideroso che di monete e di
preziose anticaglie, si avvenne in altra cella d’identica
forma e costrutlura, con pavimento di mosaico, sul
quale giacevano le ossa d’un fanciullo quasi bilustre.
(1) Il Comune di Pescorocchiano appartiene al Circondario di
Borgocollefegato nel Distretto di città Ducale , e si compone di
27 villaggi, fra’ quali Nesce ha una popolazione di 250 abitanti.
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