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Notazione Beneventana. 350-355. Tav. 716, 72. (Ottob. 145. Vatic. 3375. 7810. 10657. Ottob. 3. Barber. 2724)

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essendo soppressa la piccola linea che scende obliqua dall'alto verso sini-
stra; lo stesso si vede nel primo pes liq. nella lin. ult.

(40) pun. liq. 6*.

(42) pes fl. b 7 ed or. B 5.

La guida é un po' più corta di quella della tav. precedente.

Degli altri neumi aggiunti al ms., basterà una rapida rassegna, notando in
particolare alcune forme che non si trovano nelle tavv. 70a e 70b, benché tutti
i neumi usati si registrino nell'Index neumarnm.

(b) F. 53v, fl. g 1 ; pes fl. arrotondato, E 18.

(c) Ff. l-llr. Il neumista non approfitta della lin. secca tracciata pel testo. Si
trovano usati: la vir. obliqua, A 5, la fl. hi, come pure E 1. Si usa il pes, c 4,
come anche f4 ed inoltre, davanti a nota più elevata, il pes, p2, quasi a punti
legati ; l'or. (cf. 6) rappresentato in Hartk. da pun. e or.;fi. liq. (cf. B 5); il pes liq. ordina-
rio beneventano (cf. D 6) è senza epis.

(d) Ff. 122M28V. Pes, A 6 e D8, ed anche p 2; il clini. F. 6 come nella tav. 70«
e in (g), nonché le forme H 4 e (cf. H 7); uno scan. di due membri (cf. C 3), una volta
con or. per membro più alto : pes fi. (cf. A 4); vir. liq.B8 e B 9; fi. liq. B 1, sebbene
una volta si usi la forma, A7, che è rara nella notazione beneventana;/)^//^.
D6 e senza epis.; ma la caratteristica più singolare, si è il segno dell'or, a piè della fi.
e del pes fi., facendo clini, liq. 19.

(e) F. 133v. Questo scriba fa uso della lin. secca del testo tutte le volte che può.
Fra i suoi neumi sono: fi. B 1 ; pes fi., e 9, proprio alla maniera francese, come
anche g 6; una volta incontriamo una fi. resup. con due circoli nell'ult. membro.

(g) aggiunta marginale. Salvo uno scan. a. due membri, B2, non vi è usato
neuma che sin qui non sia stato rilevato.

(h) Pei punti aquitanici, vedi N°3ii.

N° 351. Vatic. 3375, f- 55r-

Copia dell'Eugippio fatta nel sec. vi (E. A. Loew. Scrtptura Beneventana,
Tav. 3). Nel f. 55r uno scriba del sec. xi inserì alcuni neumi senza parole che inclu-
dono : pun. A 2 ; pes g 1 ; pes fi., D 6 ; fi. F 3 e g 6, e scan. ali.

N° 352. Vatic. 7810.

Copia di Vitae Sanctorum (Bethmann, p. 259) scritta verso la fine del sec. xi,
poiché contiene quella di S. Arialdus di Milano (f 1075) nell'Italia meridionale, pro-
babilm. nella Lucania. A piè del f. 27v, in relazione con una Omilia, ascritta nel
codice all'Abbate Bertarius, per l'ufficio di S. Scolastica (B. H. L., 7516, 7517) sono
alcuni neumi senza testo, i quali possono appartenere a qualche Responsorio di
quell'ufficio. Sono sottilissimi e quasi illeggibili, ma paiono punti-legati.

(Nel margine de' ff. 20", 32v, sono stati scarabocchiati neumi-accenti dell'Ita-
lia meridionale).

Per la notazione su rigo sul f. 9r, vedi N°7oo.

N° 353. Vatic. 10657.

Copia di Diplomi della Badia di S. Maria del Mare (arcipelago delle Tremiti
nel mare Adriatico) fatta nel sec. xu 2/2- Per inserirvi copie di altri documenti,
furono aggiunti quattro fogli (ff. a. 1-3) a principio, i quali vennero tolti da un ms.
liturgico fuor di uso e il cui testo fu cassato, ma vi è rimasto assai da poterlo
decifrare e identificare come un Graduale dell'antico uso italiano, che fu ripu-
diato dai Normanni al loro arrivo in Italia.1 I ff. misurano 325 x 200mm.; 13 11. a
pag., e contengono parte dell'ufficiatura del Sabb. Santo, a quanto pare, come nel
ms. Vatic. 10673 (Cf. p. 120). Le parole fell'Ant. « Ad uesperum demorabitur » e
il Tractus « Domine audiui » (con « In medio annorum » ecc. in luogo di « In medio
animalium »), si distinguono molto bene, ma i neumi sono adesso quasi invisibili;
guida, la solita beneventana.

N° 354. Tav. 72 Ottob. 3, f. 1\ 2

Martyrologium Bedae, compendiato per Roma, con parecchie aggiunte
per Montecassino ; del sec. xu ex. Cf. Quentin, Les Martyrologes ecc.
pp. 36, 45. Nel sec. xv il ms. era ancora nella Biblioteca di Montecasino ;
f. ir «Iste liber est monasterii casinensis N° 1145 ».

Il foglio di guardia, assai più largo del Martyrologium, è un foglio d'An-
tifonario ambrosiano, 287X202 mm., contenente gli uffici delle ferie ij-v
della seconda settimana di Quaresima, da [...] « multi insurgunt > della
prima di queste ferie fino al b). in choro « Benedictus deus domini > dell'ult.

Il f. Iv (tav. 72) comincia col b). diaconi « Iniquitatem meam > per la
feria iv. Il Manuale Ambrosianum, ed. Magistretti, Milano, 1904, ha alla
pag. 155 del voi. II, qualcosa del contenuto di questo foglio, ma per diversi
rispetti ne differisce.

Il frammento solleva serie questioni (1) quanto al tempo in cui l'uso
ambrosiano disparve dall'Italia meridionale. Esso fu abolito a Montecas-
sino nel 1057-1058. Il presente frammento, secondo il Loew, è probabil-
mente del terzo quarto del sec. xi, prima del tempo dello scriba cassinese
Leone, ma se fu scritto fuori di Monte Cassino, può essere del 1100 circa.
In tale incertezza la tav. è messa dopo e non prima dellatav. 71; è certo
però che (1) essa è posteriore alla tav. 67 b ; (2) non si hanno dati certi
per determinare quanto abbia durato l'uso ambrosiano al Nord di Cassino ;
(3) la scrittura beneventana arrivò al Nord fino a Sulmona.

Il carattere più spiccato della notazione si è la diastemazia perfetta; si
veda p. e. il principio della 1. 14 e la posizione della guida alla fine della
1. 2 ; il sistema del rigo musicale il notatore doveva conoscerlo, ma non
gli piacque di adottarlo; le melodie, che per la massima parte non si tro-
vano in altri mss., potrebbero trascriversi senza alcuna esitanza; perciò la
tav. fornisce una prova della relativa superiorità (a scopo pratico) della
notazione italiana su quella tedesca e francese dello stesso tempo.

Qui descriveremo soltanto quei neumi che non abbiamo rilevato
nelle tav. anteriori contenenti la notazione beneventana.

Il /^rotondo talvolta si ripiega indietro, G3; una volta, 1. 13, si
trova quello più angolare, G 2. La maniera di scrivere il clim. ed altri
neumi in cui entra il subpun., è singolare; il clim. comparisce tre volte
nella 1. 15 come fl. al disopra di una vir. B 7, al disopra di una vir., B 7*;
quando vi si debba aggiungere altro subpun., p. e., seconda sili, di « meam »
nella stessa linea, esso è un pun. orizzontale ; in altri luoghi il subpun. è
verticale, p. e. alla fine della 1. 12 e per la prima sili, di «domine» 1. 13.
Per la prima sili. « di Intellige» 1. 1 3, il primo subpun. è orizzontale, il secondo
verticale; inoltre nel pes subpun. della 1. 5, il primo è romboidale, il secondo
verticale.

Vir. C 7 ; pun. B 3, D 2 ; pes fl. G 3, o, con coda più lunga, G4*;/
D 2, g 4, H 4* (prima sili, di « posuerunt » 1. 2); fl. resup. F 3 ; scan, a 10*
(1. 2, « me >);pun. liq. 10* (1. 1, « pronuntio >);fl. liq. B 4; pes liq. D 6* (1. 3,
«super»); quii. A 20*; distr. 7, B 3*; distr. liq., 7*; X'apostropha è rappre-
sentata da un singolo punto a rombo, qualora venga dopo vir. (1. 2,
« bis »), pes (1. 14) o pes fl. resup. (1. 15).

N° 355. Barber. 2724, f. 135".

Cronache del monastero di S. Vincenzo al Volturno del sec. xu3 [Muratori,
Rer. Italie. Script. I. ij. 319] che sarà pubblicata di nuovo dal Federici in Istituto
Storico-Italiano, Fonti; il quale darà una riproduzione, fornitagli da me, in nota-
zione tradizionale, del planctus di un abate :

« Tybia nunc dicat, mea luctu corda recisa
Quts subito miseris, funera tanta tulit » ecc.

le cui note musicali sono inserite al di sopra al questi versi in cima alla pagina,
f. 135r; vir. C6; pun. B.5 e A 2 (dopo un altro neuma sullo stesso livello); vir. liq.
B 9. Il neuma per la prima sili, di « tanta » è dubbio; può darsi che, invece di un pes,
sia uno scan. col secondo membro eraso. I neumi sono esattamente diastematici e
l'elemento dei punti entra poco nella loro composizione.

1 II monastero dipendeva da Monte Cassino.
1 Bethmann, p.357; Ehrensberger, p. 165.

3 Una fototipia di una pag. di questo ms. si trova in Spec. Codd. lat. Vatic. 1912,
tav. 15.
 
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