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Mostra di Tiziano <1935, Venedig>; Barbantini, Nino [Editor]; Vecellio, Tiziano [Ill.]
Mostra di Tiziano: Venezia XXV Aprile-IV Novembre MCMXXXV-XIII : catalogo delle opere — Venezia, 1935

DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.71788#0079
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28 - LA VENERE DI URBINO (1538).
Nel marzo del 1538, Guidobaldo della Rovere, allora Duca di Castro
e poi di Urbino, come risulta da sue lettere, mandava un messo a
Venezia con l'ordine di non ritornare senza due quadri che doveva
dargli Tiziano « che è il ritratto mio », aggiungeva, « e la donna nuda ».
Si crede essere in questa indicata «la Venere giovanetta a giacere
« con fiori e certi panni sottili attorno molto belli e ben finiti » che
il Vasari (VII, 443) vide nella guardaroba dei Duchi di Urbino. « È
creduta », aggiungono gli annotatori del Vasari « la più bella Venere
o donna nuda che dipingesse Tiziano, e dicesi essere il ritratto di
una favorita del duca Guidobaldo II ». La «Bella vestita d'azzurro»
(N. 26) la Giovane con la pelliccia (N. 27) sarebbero aspetti vari dello
stesso magico fiore. Il capolavoro da Urbino passò a Firenze con gli
altri capolavori tizianeschi dei Duchi di Urbino, nel 1631.
Tela: a. 1.65, 1. 1.95.
Dalla Regia Galleria degli Uffizi, Firenze.

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