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e forse sarà stato trasportato in qualche stanza.
Un altro quadro, benché di minor mole, ho veduto
nella chiesa di S. Maria della Consolazione, e ne ho
capito 1’ autore dal vedervi sottoscritto il suo nome
e l’impresa. Rappresenta una storia sacra ; ma non
mi sovviene ora qual sia.
Bensì ultimamente vidi nelle mani dell’ ab. Carlo
Lalli uditore di Rota di Ferrara una tavola assai
bassa ma longa, da lui acquistata, sulla quale stava
dipinto diligentemente un funerale fatto ad una Mo-
naca, che delle sacre Stimate era segnata, al quale
interveniva un papa, e diversi cardinali vestiti con
cappa, e cappuccio all’antica e molto stravagante-
mente. Parimenti vi si vedeva la storia di Simon
Mago con la sua caduta, e la Samaritana al pozzo
in colloquio con Gesù Cristo. Alle quali cose tutte
servivano per testimonio dell’autore, che dipinte le
aveva, le lettere bal. e. f. le quali vorranno dire
Baldassares Estensis fedi (1).
(i) Oltre i dipinti nominati dal nostro autore, Cesare Cittadella a pag. 167
del tomo primo del suo Calai, de* Pìtt. ecc. ; nota varii paesetti mezzo minati
nella sagristia del Duomo, ed a pag. aia del tomo a., un crocifisso dipinto ad
olio nel monastero di S. Antonio con la cifra del pittore, in quello di S. Sil-
vestro un Salvatore che porta la croce, ed in quello di S. Catterina da Siena
nel chiostro una madonnetta; opere tutte delle quali più non si ha notizia.
Nella quadreria Costabili si conserva un quadretto in tela assai interessante
che rappresenta in mezza figura a naturale grandezza il ritratto del nostro au-
reo poeta Tito Strozzi, somigliantissimo al basso rilievo riportato dal Barotti
( Mem. dì Letterati Ferr. p. 126 della ed. ). Il ritratto è in profilo, ed
è assai languido di colorito ; stanno a lati della testa le lettere D. T. che forse
significano Dominus, o Dìlectus Tìtus, e al dissotto la iscrizione baldasa-
res . estksis . KOB . pix . anor 36, II eh. Laderchi la riporta alquanto di-
versamente a pag. 3a della prima parte della descrizione della quadreria Costa-
bili , ove specialmente legge annor 56 in cambio di 36, e diffatti la iscrizione
in quel luogo è assai incerta, e resta dubbio perciò 1’ anno della nascita del
nostro pittore che può essere stata il 0 i4&3. È da osservarsi che que-
sto dipinto, eseguito in tempo che Tito era Giudice de’ Savj, combina non
poco colla descrizione che il nostro autore ha fatto d’un altro ritratto dello
e forse sarà stato trasportato in qualche stanza.
Un altro quadro, benché di minor mole, ho veduto
nella chiesa di S. Maria della Consolazione, e ne ho
capito 1’ autore dal vedervi sottoscritto il suo nome
e l’impresa. Rappresenta una storia sacra ; ma non
mi sovviene ora qual sia.
Bensì ultimamente vidi nelle mani dell’ ab. Carlo
Lalli uditore di Rota di Ferrara una tavola assai
bassa ma longa, da lui acquistata, sulla quale stava
dipinto diligentemente un funerale fatto ad una Mo-
naca, che delle sacre Stimate era segnata, al quale
interveniva un papa, e diversi cardinali vestiti con
cappa, e cappuccio all’antica e molto stravagante-
mente. Parimenti vi si vedeva la storia di Simon
Mago con la sua caduta, e la Samaritana al pozzo
in colloquio con Gesù Cristo. Alle quali cose tutte
servivano per testimonio dell’autore, che dipinte le
aveva, le lettere bal. e. f. le quali vorranno dire
Baldassares Estensis fedi (1).
(i) Oltre i dipinti nominati dal nostro autore, Cesare Cittadella a pag. 167
del tomo primo del suo Calai, de* Pìtt. ecc. ; nota varii paesetti mezzo minati
nella sagristia del Duomo, ed a pag. aia del tomo a., un crocifisso dipinto ad
olio nel monastero di S. Antonio con la cifra del pittore, in quello di S. Sil-
vestro un Salvatore che porta la croce, ed in quello di S. Catterina da Siena
nel chiostro una madonnetta; opere tutte delle quali più non si ha notizia.
Nella quadreria Costabili si conserva un quadretto in tela assai interessante
che rappresenta in mezza figura a naturale grandezza il ritratto del nostro au-
reo poeta Tito Strozzi, somigliantissimo al basso rilievo riportato dal Barotti
( Mem. dì Letterati Ferr. p. 126 della ed. ). Il ritratto è in profilo, ed
è assai languido di colorito ; stanno a lati della testa le lettere D. T. che forse
significano Dominus, o Dìlectus Tìtus, e al dissotto la iscrizione baldasa-
res . estksis . KOB . pix . anor 36, II eh. Laderchi la riporta alquanto di-
versamente a pag. 3a della prima parte della descrizione della quadreria Costa-
bili , ove specialmente legge annor 56 in cambio di 36, e diffatti la iscrizione
in quel luogo è assai incerta, e resta dubbio perciò 1’ anno della nascita del
nostro pittore che può essere stata il 0 i4&3. È da osservarsi che que-
sto dipinto, eseguito in tempo che Tito era Giudice de’ Savj, combina non
poco colla descrizione che il nostro autore ha fatto d’un altro ritratto dello