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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 9.1881

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Visconti, Carlo Ludovico: Di una statua di Marsia rinvenuta presso l'odèo dei giardini Mecenaziani
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https://doi.org/10.11588/diglit.13203#0198
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198

BULLETTINO DELLA COMMISSIONE

LI UNA STATUA DI MAESTÀ
RINVENUTA ■
PRESSO L'ODÈO DEI GIARDINI ME CENASI ANI.

(Tav. XVII-XX).

È soggetto non infrequente nelle opere dell'arte antica la
storia dolorosa di Marsia, il sileno delle favole di Frigia,- che in-
ventore della doppia tibia, e baldanzoso di sua perizia nel modu-
lare quell'istrumento, osò disfidare Apollo a musicale cimento
fra le tibie e la cetera; e rimasto perdente, ne fu punito dal
nume di spietato e mortale castigo.

Nella frigia mitologia Marsia era il seguace e ministro di
Cibele; e le acute modulazioni del suo flauto accompagnavano il
culto ed i lamenti della Gran Madre e di Atti. Considerato come
un sileno, qual egli è per Erodoto, mentre dipoi fu tenuto per
un fauno, o satiro, e per seguace di Bacco, egli era in sostanza
una deità delle scaturigini; ed è perciò che gli potea compe-
tere il suono del flauto, siccome adombramento del mormorio
delle acque sorgenti; secondo un'idea tanto famigliare all'anti-
chità più remota, che nello strepito delle acque fosse una specie
di melodia, e si contenesse in germe l'artificio dei toni musicali.
In Celene, antichissima e regale città di Frigia, era Marsia
tenuto per un nume fluviale; pel demone del fiume istesso che
bagnava quella città, e che aveva col sileno comune il nome.
L' omonimo fiume fu introdotto perciò ad assistere al giudizio
di Marsia nei rilievi di due rari sarcofagi, ora ambedue nel museo
di Parigi, che ci presentano la più ricca composizione su questo
 
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