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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 17.1889

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Borsari, Luigi: Di un'epigrafe spettante alla arginatura delle ripe del Tevere
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Castellani, A.: Delle scoperte avvenute nei disterri del nuovo Palazzo di Giustizia
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https://doi.org/10.11588/diglit.13631#0195

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Delle scoperle avvenute nei disterri del nuovo palazzo di Giustizia 173

DELLE SCOPERTE AVVENUTE
nei disterri del nuovo Palazzo di Giustizia.

(Tav. Vili).

Il giorno IO maggio, nei disteni per la costruzione del
palazzo di Giustizia ai prati di Castello, alla profondità di 8 metri
sotto il piano del nuovo quartiere, ed alla quota di m. 11 sul
mare, furono scoperti due sarcofagi, messi fianco a fianco, in di-
rezione quasi parallela ^all'asse del nuovo edificio. I sarcofagi
erano collocati nel terreno vergine, che è marna fluviatile fan-
gosa, nel fondo di un pozzo, scavato espressamente per l'occasione,
e poi colmato con i materiali stessi dello scavo. È difficile spie-
gare come, perchè, e sotto quali condizioni il seppellimento abbia
potuto aver luogo in suolo che i topografi s'accordano a ricono-
scere di demanio pubblico, compreso cioè nei limiti degli horti
Domitiae (cf. Capitolino, Pio 5) ampliati ed arricchiti di nuove
fabbriche da Adriano (cf. Revillas in Atti Acc. ardi. v. X).
Forse se ne può trovare spiegazione nel fatto seguente. In tutta
la vasta area del palazzo di Giustizia sono stati riconosciuti
pochi avanzi di costruzione, e questi così malconci e guasti dal
tempo, dagli uomini e dal fiume vicino, che è stato appena pos-
sibile toglierne una pianta approssimativa. Si è potuto ad ogni
modo porre in chiaro il fatto, che le costruzioni scoperte nella
metà dell'area verso' il Castel s. Angelo son tutte di reticolato
della prima metà del primo secolo, con capitellini intagliati in
 
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