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Di un nuovo monumento epigrafico ecc.
romana fu elevato da Pasquale II alla dignità cardinalizia. Costui
è Pietro Pisano, il continuatore del Lìber Pontificalis da Leone IX
a Pasquale II, che aderì poscia allo scisma di Anacleto II, e ne
fu ritratto dal caritatevole zelo di s. Bernardo ('). Lo storico
Ernaldo proclamò Pietro Pisano « in legum et canonum sdentici
nulli secundum j; ed il contemporaneo Giovanni Saresberiense
scrisse di lui : « Quis nescit Petrum Pisamcm, cui nullus aut vi.x
similis alter erat in curia ? » (2)
Egli è adunque assai verosimile che il Petrus — cui dum
vivebat subditus orbis erat — sia precisamente quel medesimo,
cui nullus aut vix similis alter erat in curia; posciachè nel
periodo storico, al quale dobbiamo riferirci, nessun altro digni-
tario ecclesiastico sia noto, al quale possano applicarsi siffatto
lodi di dottrina e di grandezza, all'infuori di Pietro da Pisa. Di-
remo dunque, che il card. Anastasio, titolare di s. Clemente,
uscendo di vita prima che fosse compiuta la nuova basilica —
quella stessa che tuttora vediamo —, da lui fondata sulle ro-
vine dell'antica, commise al card. Pietro Pisano di curarne il
compimento. Costui la condusse a termine nel 1128. Poco ap-
presso però seguì le parti dell'antipapa Anacleto; e quando se ne
separò, fu probabilmente preposto a quel titolo cardinalizio, al
quale era già collegato il suo nome insieme con quello di Ana-
stasio. Quindi ò che, come questi, ebbe sepoltura nella stessa
basilica clementina; e l'elogio posto sulla tomba, che ne chiudeva
le spoglie mortali, tornato ora in luce quasi intiero, è un nuovo
importante documento da aggiungere a quelli che costituiscono i
fasti medievali della celeberrima basilica di s. Clemente.
G. Gatti.
f1) Watterich, Pontificum rom. vitae I p. LXII; Duchesne, Étude sui-
te Liber Pontificalis p. 92 ; Gregorovius, St. di Roma nel medio evo (ed. ital.)
IV p. 739, 740.
(2) V. de Eossi, Immagine di Urbano II p. 13, 14.
Di un nuovo monumento epigrafico ecc.
romana fu elevato da Pasquale II alla dignità cardinalizia. Costui
è Pietro Pisano, il continuatore del Lìber Pontificalis da Leone IX
a Pasquale II, che aderì poscia allo scisma di Anacleto II, e ne
fu ritratto dal caritatevole zelo di s. Bernardo ('). Lo storico
Ernaldo proclamò Pietro Pisano « in legum et canonum sdentici
nulli secundum j; ed il contemporaneo Giovanni Saresberiense
scrisse di lui : « Quis nescit Petrum Pisamcm, cui nullus aut vi.x
similis alter erat in curia ? » (2)
Egli è adunque assai verosimile che il Petrus — cui dum
vivebat subditus orbis erat — sia precisamente quel medesimo,
cui nullus aut vix similis alter erat in curia; posciachè nel
periodo storico, al quale dobbiamo riferirci, nessun altro digni-
tario ecclesiastico sia noto, al quale possano applicarsi siffatto
lodi di dottrina e di grandezza, all'infuori di Pietro da Pisa. Di-
remo dunque, che il card. Anastasio, titolare di s. Clemente,
uscendo di vita prima che fosse compiuta la nuova basilica —
quella stessa che tuttora vediamo —, da lui fondata sulle ro-
vine dell'antica, commise al card. Pietro Pisano di curarne il
compimento. Costui la condusse a termine nel 1128. Poco ap-
presso però seguì le parti dell'antipapa Anacleto; e quando se ne
separò, fu probabilmente preposto a quel titolo cardinalizio, al
quale era già collegato il suo nome insieme con quello di Ana-
stasio. Quindi ò che, come questi, ebbe sepoltura nella stessa
basilica clementina; e l'elogio posto sulla tomba, che ne chiudeva
le spoglie mortali, tornato ora in luce quasi intiero, è un nuovo
importante documento da aggiungere a quelli che costituiscono i
fasti medievali della celeberrima basilica di s. Clemente.
G. Gatti.
f1) Watterich, Pontificum rom. vitae I p. LXII; Duchesne, Étude sui-
te Liber Pontificalis p. 92 ; Gregorovius, St. di Roma nel medio evo (ed. ital.)
IV p. 739, 740.
(2) V. de Eossi, Immagine di Urbano II p. 13, 14.