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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 30.1902

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Cozza-Luzi, Giuseppe: Petronia Musa
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https://doi.org/10.11588/diglit.14876#0284

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278

Petronio, Musa

In egual modo quei simboli, forse men strettamente la po-
trebbero far credere una cantatrice (*) ovvero addetta a profes-
sione teatrale. Il suo monumento farebbe un bel paio con quello
che ebbe pure in Koma Claudia Ermione (2) ; ma di ciò il motivo
sarebbe un po' discosto, perchè quelle azioni teatrali solevano sol-
tanto accompagnarsi dal suono dei suddetti istrumenti.

Il Manilli (3) nella sua ingenua relazione ci dice di lei :
si può credere che fosse stata una musica famosa. Con ciò
non si determina chiaramente la speciale professione di lei ; ma
si fa supporre che potesse essere stata una suonatrice di siffatti
istrumenti (4). In ogni modo la sarebbe stata una assai lodata e
famigerata di quelle donne artiste che appartenevano alla schiera
di coloro che furon poi detti virtuosi.

(*) Il Nibby nel luogo citato così l'appella; e ciò parrebbe confermato
dalla similitudine dell'uscignolo e della sirena, e dal tacer del suo canto
colla morte.

(2) Nel 1612 nei lavori per la gradinata della Basilica Vaticana fu
scoperto il sepolcro di Claudia (Vedi Lanciani, Pagan and Christian Rome,
p. 129). L'epigrafe è nel museo lapidario del Palazzo Vaticano, e vien rife-
rita nel G. I. L. voi. VI, n. 10106:

dormi
clavdiae
hermione
archimimae sv
i temporis pri
mae here
des

Nella prima parola deve intendersi dormitioni, formola che si trova anche
in altre epigrafi funerarie. Non lasciamo di ricordare che potrebbe essere
qui studiata una trasformazione di d • m nel Dormi.

(3) Nella citata descrizione di Villa Borghese, pag. 127.

(4) In tal caso potrebbe collocarsi fra le citariste, ma questo non par
convenire colle parole del testo sepolcrale. Soltanto ciò potrebbe ammettersi
se fosse stata citaredo, od.accompagnatrice del canto colla cetra, come fu
quella Elia Sabina, nel cui carme sepolcrale si dice : vox ei grata fuit,
pulsabat pollice cordas (C. I. L. Ili, 10501; Buecheler, Anth. lat. 489).
 
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