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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 44.1916

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Marchetti, Maria: Appendice all'articolo "Una nuova iscrizione dei curatores operum publicorum"
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https://doi.org/10.11588/diglit.14886#0240
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Una nuova iscrizione ecc.

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propria di quest'ultimo. Rimando a ciò che ne ho detto nel-
l'articolo.

4) L'ipotesi che il donatore della statua a Silvano, seb-
bene designato come curator operum publicorum fosse piuttosto
curator aedium sacrarmi, è strana in sè e non giustificabile
con le due ragioni addotte dal Lugli. È difatti illogico supporre
che la mancanza di spazio, nel caso inevitabilmente prevedibile
dallo stesso quadratalo, avesse condotto alla soppressione di
quella parte del titolo del dedicante, che ne rispecchiava appunto
le attribuzioni, e ciò in una iscrizione posta da lui mentre eser-
citava l'ufficio di curator e per effetto di questo. Quanto poi ai
casi di menzione del curator operum publicorum a proposito
di edifizi sacri, l'unico esempio addotto dal Lugli ha scarso va-
lore, perchè nell'iscrizione (C. L L. VI, 814) non è affatto osser-
vato il formulario ufficiale come dimostrano locus designatus
invece di adsignatus e l'inversione, credo mai riscontrata altrove,
operum publicorum curator.

Inoltre tale iscrizione è del primo secolo, quando la distin-
zione di fatto tra le funzioni dei due curatores non era ancora
nettamente stabilita ed abitualmente rispecchiata nel titolo.

5) Non è in alcun modo provato che il T. Flavius Sabinus
donatore di una statua a Silvano nel santuario del Quirinale
(C. /. L., VI, 31021), fosse identico al curator del tempo di
Vespasiano e Tito.

Maria Marchetti.
 
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