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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 50.1922

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Lanciani, Rodolfo Amedeo: Studii d'artisti nella Roma antica
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https://doi.org/10.11588/diglit.14892#0010

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Siudìi d'artisti nella Roma antica

nulla avendo io personalmente tìa aggiungere alle notizie pliniane
del libro XXXV. Sarebbe del resto follia sperare ritrovamenti
degli studii di Fabius pictor, di Pacuvio, di Turpilio il mancino, '
di Ludio, qui primus, Divi Augusti aetate, instituit amoenissimam
parietum picturam villas et porticus cet, perchè tutti i materiali
caratteristici di queste scuole di pittura sono deperibili e facil-
mente consunti dal tempo.

Xell'ordinare V Antiquarium comunale al Celio, ho raccolto
in un armadio della prima sala campioni di colori per pitture parie-
tarie, (ocra, bleu vestoriano etc.j, i quali, unitamente ai bacini e1
pestelli da macinare, avrebbero potuto dare indizio di qualche
scuola d'arte decorativa; ma nei registri degli ispettori della
nostra semisecolare Commissione archeologica non si è tenuto na-
turalmente conto di cosiffatte quisquilie.

Le ricerche intorno agli studii degli scultori sono rese diffìcili
dal fatto che non è sempre possibile distinguere le officine dei tempi
classici da quelle posteriori alla rovina della città: le officine degli
scultori, propriamente detti, da quelle degli scarpellini ornatisti,
marmorari, intagliatoli, musaicisti alla Cosmatesca, e così di
seguito.

Le classiche, come è facile intendere, stanno sempre al piano
della città antica, sepolte sotto queilo stesso strato di rovine che
ricopre, gli edifici dell'Impero. In secondo luogo, non contengono
marmi di seconda mano da adattarsi a nuovi usi, ma blocchi
grezzi con sigle di cava e date consolari, pur ora acquistati dalla
Ratio marmorum. In terzo luogo, hanno il piano generalmente
ricoperto da uno strato di arena, differente e nel colore e nella
grana da quella che oggi si estrae alla foce di Foglino sulla
spiaggia di Astura, e della quale si fa uso costante nelle segherie
di marmi e di pietre.

Per distinguere poi le botteghe degli scultori da quelle degli
scarpellini-marmorarii, può*giovare un altro canone. Le prime si
trovano disperse in varie contrade della città ; le seconde si trovano
 
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