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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 50.1922

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Lanciani, Rodolfo Amedeo: Studii d'artisti nella Roma antica
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https://doi.org/10.11588/diglit.14892#0014

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Studii d'artisti nella Roma antica

l'umile officina dei Cossuzi si riannoda ad uno dei più illustri
santuari dell'arte Greca.

Altro esempio di scoperte relative al tema di questa mia
conferenza si trova nel libro di Eodolfìno Venuti che ne fu testi-
monio oculare. Nel corso degli scavi, egli dice, eseguiti fra gli
anni 1776 e 1780, nel giardino dell'Ospizio delle Mendicanti,
posto fra la via del Colosseo e la basilica di Costantino, parve
agli archeologi presenti di riconoscere in un angolo di quella vaga
fabbrica lo studio di uno scultore, addetto al servizio delle gallerie
e dei musei imperiali: le molte teste e busti d'imperatori non
terminate di restaurare, i frammenti di mani con globo non an-
cora compiti, fecero formare tale idea di questo luogo. Ma dalle
notizie che ho publicato nel terzo volume della mia Storia degli
scavi di Roma risulta invece trattarsi dell'officina degli scultori
cinquecentisti; che restauravano busti e statue per conto o di Eu-
rialo Silvestri o del cardinale Alessandro de' Medici arcivescovo
di Firenze e futuro papa Leone XI, i giardini dei quali si esten-
devano dalla basilica sin quasi a toccare l'anfiteatro.

Le colossali fabbriche iniziate da san Filippo Neri per uso
della sua chiesa .di San Gregorio e di Santa Maria in Vallicella, e
dell'annesso convento, biblioteca, e oratorio, produssero scoperte
importantissime per l'argomento che sto trattando. Pietro Sante
Bartoli le descrive a questo modo. Nell'anno 1575, celebre per il
giubileo di Gregorio XIII, gettandosi la prima pietra di Santa Maria
in Vallicella e aprendosi una nuova strada lungo il fianco della
medesima, furono ritrovati molti studi di. scultori pieni di sta-
tue, busti e teste, in parte finite, in parte soltanto abbozzate, con •
molti istrumenti del mestiere (martelli, scalpelli, lime etcì). Vi era
una bellissima statua di Fauno la quale fu acquistata da Cristina
regina di Spezia dopo averla fatta restaurare dal suo artista pre-
diletto Ercole Ferrata. Il medesimo cronista Pier Sante Bartoli
ag'giunge essere stata scoperta da San Filippo una quantità grande
di marmi nobilissimi, che furono usati per la decorazione della
 
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