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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 50.1922

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Lanciani, Rodolfo Amedeo: Studii d'artisti nella Roma antica
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https://doi.org/10.11588/diglit.14892#0015

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Studii d'artisti nella Roma antica

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chiesa della cappella dell'oratorio del monastero. Fatto confer-
mato da Faustino Corsi, l'eminente litologo, il quale ha preso nota,
nella sola chiesa, di 38 preziose colonne e di una vasca di porfido
verde, le quali si ammirano al presente nella Chiesa Nuova.

Conchiudo questa breve memoria con l'osservare che le scuole
e le corporazioni degli scultori e dei marmorarii non hanno mai
cessato di produrre, non hanno mai abbandonato il campo della
loro attività, non hanno mai spezzato un anello della catena che
avvolge e lega il presente col passato siano essi stati artisti
pagani o cristiani, classici o medioevali, fino a tanto che il fiorire
dei geniali artisti del cinquecento non ha richiamato in vita il
secolo d'oro.

Dubito se l'istesso caso siasi verificato in altre città, già tem-
pli dell'arte, e oggi o cumulo di rovine o modernizzate, senza pietà.
La credenza generale che il culto delle belle arti sia scomparso
colla caduta di Roma: che fra tale caduta e il Risorgimento vi
sia stata una interruzione di semibarbara inerzia, non è esatto nè
corrispondente al vero. Il periodo classico fu seguito da quello
della decadenza di Diocleziano e di Costantino : la decadenza da
un'arte cristiana in embrione, seguiti poi dal periodo carolingio e
da quello dei Marmorarii. Come è difficile di distinguere se le
officine che tornano in luce dai nostri scavi appartengano al
quinto piuttosto che al tredicesimo secolo, così è difficile de-
terminare il principio e la fine dei periodi artistici testé ricor-
dati. Pochi studiosi sanno che il quartiere generale della nu-
merosa scuola dei Cosmati stava alla Marmorata, cioè precisa-
mente lungo quel tratto della sponda del Tevere dove si scarica-
vano i marmi trasmarini ai tempi dell'Impero. Quivi si lavo-
ravano quasi esclusivamente quattro specie di marmi (il porfido,
il serpentino, il giallo, il pavonazzetto) in quantità spaventevole
da gente che produceva opere assai minute, perchè i massi da la-
vorare cubano solo pochi decimetri. In altre parole, imaestri
che hanno lastricato le nostre chiese di mirabili pavimenti, hanno
 
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