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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 50.1922

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Wilpert, Joseph: Le sculture del fregio dell' arco Trifonale di Costantino
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https://doi.org/10.11588/diglit.14892#0027

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dell'arco trionfale di Costantino

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oralmente ad Alfredo Monaci (x) ; più tardi però cambiò opinione,
vedendovi un viaggio di Costantino giovane attraverso la Pale-
stina, ricordato da Eusebio (2). Costantino sarebbe il personaggio
seduto sopra il carro, a bella posta rappresentato in « figura quasi
puerile » per alludere alla sua gioventù (s). Ma il tipo della figura
non ha che fare con Costantino. In quanto poi alla piccolezza,
essa «dipende», come osserva Felice Grossi-Gondi, «unicamente
dal fatto che all'artista è mancato lo spazio per darle, come
avrebbe dovuto, le proporzioni delle altre » (4). Questa osservazione
è giustissima. L'artista non volle dar nessun significato alla picco-
lezza della figura; egli ha malamente disposto dello spazio, ciò che
è accaduto anche p. es. a quello scultore che, in una risurrezione
di Tabita, dette a delle bambine una statura molto più grande
di quella delle vedove. Come abbiamo veduto, il personaggio è
adulto, e inoltre barbato. Perciò non si capisce come Arturo Fro-
thingham abbia potuto prenderlo per la « tragica figura di Ze-
nobia, regina di Palmira » (5). Ma non si può neppur prendere
per un «prigioniero», come vuole il "Wace, essendo noto che i
prigionieri precedevano il trionfatore, a piedi o su carri e legati
con catene ; e siccome il personaggio barbato siede solo nel carro,

(*) Giornale arcadico, Roma 1906, p. 667. Alla conquista di Palestina
« al tempo della seconda guerra di Costantino contro Licinio ir pensò Alfredo
Monaci (La Palestina ed il labaro, in N. Bullett. 1907, pp. 55 segg.), pro-
ponendo così una spiegazione incompatibile coll'architettura dell'arco, i cui
rilievi non sono eseguiti su lastre, ma « scolpiti nel vivo dell'arco stesso »
(Nibby, Roma nclVanno MDCCC-XXXVIII, I, 446), come le colonne
Troiana ed Aureliana.

(2) V. C. I, 19: Migne, P G 20, p. 936.

(3) Hans Graeven nella recensione del de Waal, Ber Sarkophag des ■
Junius Bassus, in Gottingische Gelehrte Anzeigen 1901, p. 85: « kleine kna-
benhafte Gestalt ». Nella descrizione di questa figura il Graeven si tenne
alla copia pubblicata in Rossini, Gli archi trionfali, Roma 1836, ultima
tavola (senza numero), scambiando però le mani.

(4) Varco di Costantino, 35.

(5) The mystery of the arch of Constanti» unceiled, in The century il-
lustred Monthly Magazine 1913, p. 455. Secondo il Frothingham, la scul-
tura rappresenterebbe il « trionfo di Aureliano nel 272 ».
 
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