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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 50.1922

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Wilpert, Joseph: Le sculture del fregio dell' arco Trifonale di Costantino
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https://doi.org/10.11588/diglit.14892#0030

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26

Le sculture del fregio

Difatti egli ha due cortigiani presso di sè ; e se per i suoi abiti
non si distingue più nè da questi nè dai soldati che lo precedono,
ciò si deve sopra tutto alla mancanza dei colori. Quando i colori
erano conservati, il paludamento purpureo lo contrassegnava
da lontano quale imperatore (1).

Malgrado lo sfregio, la testa è nella metà destra ancora
abbastanza conservata. Ne feci fare una fotografia che dò a
tav. I—II, D. La testa non è fatta per essere vista di profilo ;
perciò è poco curata nella parte di fondo. Di più il marmo stesso
è corroso e contiene fori e disuguaglianze che confondono ed
ingannano l'occhio dello spettatore. Tuttavia possiamo rilevare
alcuni segni caratteristici, i quali lasciano indovinare la testa di
Galerio ed escludono quella di Diocleziano, l'unico che potesse
venire in questione: la fronte è bassa, l'occhio grande e rotondo,
lo sguardo fiero, per non dir feroce, la barba folta, il collo grosso
e l'età matura sì ma non avanzata. Il ritratto offertoci dallo
scultore è piuttosto di un uomo bello e dà ragione ad Aur.
Vittore il quale nota di Galerio che era « pulcher corpore » (2).
Tale si rivela anche dalle migliori monete. Per quanto sia pic-
colo il valore iconografico delle monete dell'epoca, costantiniana,
riproduciamo (tavv. I—II, C) una del Medagliere vaticano, colla
testa per rara eccezione rivolta a sinistra (3), mettendola di
fronte al ritratto della scultura dell'arco e d'una moneta di
Diocleziano (E) (4).

i1) Vedi più giù, pag. 31 nota 2.

(?) Epitome de Caesaribus 40, p. 15: Pichlmayr 1911, p. 165. Dal-
l'abuso dei cibi, attestato da Eusebio (E. E. Vili 16: Migne, P G XX,
790: V. G. I, 58: Migne, P G XX, 971), Galerio diventò così pingue che
Lattanzio (De mori. pers. 9 : Migne, P. L. VII, 208) ha potuto dire di lui che
« erat... caro ingens et in horrendam magnitudinem diffusa et inflata. De-
nique et verbis et actibus et aspectu terrori ac formidini fuit ».

(3) Le monete di Galerio pubblicate da Jules Maurice (Numismatique
constantinienne, Paris, 1908, I, tav. IV, •< iconographie de Galère ») hanno
tutte la testa voltata a destra.

(4) La fotografia delle due monete è fatta da calchi in gesso, gentilmente
favoritimi dal collega Comm. Camillo Serafini, conservatore del Medagliere.
 
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