Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 50.1922

DOI Artikel:
Wilpert, Joseph: Le sculture del fregio dell' arco Trifonale di Costantino
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.14892#0035

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
dell'arco trionfale di Costantino

31

tabìle perchè fondato nella realtà, s'impone allo spettatore ; non
è impossibile che sia anche voluto. L'artista, in altri termini,
inalzò l'imperatore già allora onnipotente, abbassando l'altro
che da qualche anno non era più fra i vivi.

.' Dall'anonimo Valesiano il ferox barbarus è specificato Sar-
mata. L'artista gli dette il berretto cilindrico che settanta
anni incirca più tardi Vegezio (r) chiamò «pileus pannonieus» e
che in fondo non è se non la tiara persica un po' modificata. Egli
considerò dunque questo copricapo quale cosa introdotta dal-
l'Oriente. E noi possiamo aggiungere che l'introduzione dovrà
attribuirsi probabilmente a Diocleziano, di cui è noto (2) che nella
sua corte di Xicomedia addotto costumi e 'usanze orientali (3).
Nessuna meraviglia poi di veder il medesimo copricapo portato
dall'imperatore e da semplici soldati. Vi fu però differenza nella
preziosità della materia del berretto, il che si verifica anche oggi
dove iì berretto è tuttora in uso. Ad ogni modo la scultura è il
primo monumento romano, sul quale si veda il berretto cilin-
drico. Al tempo di Vegezio esso era già un po' antiquato per le
truppe, ma continuò ancora ad essere portato dagli addetti al-
Yofficium.

Nò per il ritratto di Galerio nè per il berretto cilindrico ci
siamo appellati alle note quattro figure di imperatori in porfido
a S..Marco di Venezia, scolpite in due gruppi nell'atto di abbrac-

(x) De re militari I, 20: Teubn., 23 seg.

(2) Eiitrop. Vili. 26 in M. G. H. Auctores antiquiss. II 166; «(Dioele-
tianus) qui imperio Romano primus regiae consuetudini* formarci magis
quam Romanae libertatis invexerat adorarique se iussit, cum ante eum
cuncti salutarentur. Ornamenta gemmarum vestibus caleeamentisque in-
didit. Nani prius imperii insigne in chlamyde purpurea tantum erat reliqua
communia ».

(3) Felice Grossi-Gondi (loc. cit. pp. 37 e seg.)opina che « anche questa
foggia di berretto deve essere certamente un costume romano di moda al
tempo in cui questi scultori lavorarono», costume che, a per l'ignoranza»
degli artisti, sarebbe stato esteso «ai personaggi... da loro lontani di luogo,,
ma soprattutto di tempo ».
 
Annotationen