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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 50.1922

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Wilpert, Joseph: Le sculture del fregio dell' arco Trifonale di Costantino
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https://doi.org/10.11588/diglit.14892#0045

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dell'arco trionfale di Costantino

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Ma Costantino, salvaguardato da due protectores sacri lateris,
non cede ; intrepidamente egli continua a dare i suoi comandi,
rianimando il coraggio dei soldati. Quelli della seconda fila avan-
zano ; e un cornuto s'è staccato dagli altri e va in cerca delle porte
per incendiarle, come possiamo supporre dal testo poco fa citato
e da quel che ne dice il panegirista Nazario : « Primam igitur
Segusiensium civitatem... Victoria facilis amplexa est,.. Nani
quum introitus vi marni quaereretur et portarum inflammatio ignerr,
lato distulisset,... maxima benignissimi imperatoris fuit cura, non
modo ut incendium non adiutum senesceret, sed oppressum emori
posset... plus in conservanda urbe quam in capienda fuerat la-
bori s oreretur ».

Dell'incendio nulla si vede ; ma all'esito vittorioso allude la
Vittoria che sta mettendo sulla testa dell'imperatore una corona
d'alloro. Un albero parimente d'alloro, che fornì le foglie per la
corona, chiude la composizione dal lato sinistro.

Davanti all'albero sgambetta un cavallo bardato e sellato
con magnifici finimenti ornati di pietre preziose. Esso appartiene
a Costantino. Il cavallo non manca mai dove apparisce l'impera-
tore. Lo vediamo sui rilievi delle colonne Traiana ed Aureliana e sul
frammento ricordato sul principio di questo lavoro ; esso si trova
sempre nella vicinanza del suo padrone, di guisa che la sua
presenza rivela immancabilmente quella dell'imperatore. Mentre
sui rilievi delle colonne viene guidato da un soldato, qui, come
pure sul frammento di sopra citato, è solo.

IV. Sconfitta di Massenzio
nella battaglia « ad Pontem Mulvium ».

Se la presa di Susa aprì a Costantino le porte d'Italia, le
porte di Roma gliele apri la sconfitta di Massenzio ad pontem
Mulvium (r), rappresentata sulla scultura a destra della facciata

(l) Nibby. Roma neWanno MDCCC-XXXVIII, I, 454.
 
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