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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 50.1922

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Wilpert, Joseph: Le sculture del fregio dell' arco Trifonale di Costantino
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https://doi.org/10.11588/diglit.14892#0047

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dell'arco trionfale di Costantino 43-

Ciò sarà conforme alla realtà, come è conforme anche ali as-
serzione del panegirista, il quale nota che i pretoriani combattenti
nel campo aperto non abbandonarono il posto da loro occupato
nella battaglia, facendosi piuttosto uccidere, mentre gli altri
si gettarono nel fiume per sfuggire alla morte : « Ad primum igi-
tur », così egli, « a'dspectum maiestatis tuae prjmumque impetum
totius tui victoris exereitus hostes territi fugatique et angustiis
Mulvii pontis exclusi, exceptis latrocinii illius primis auctoribus.
qui desperata venia locum quem pugnaesumpserant texere cor-
pori bus, ceteri omnes in fluvium abiere ])raecipites, ut tandem
aliquid caedis compendium fessis tuorum dexteris eyeniret» (V>.
L'artista, nel rappresentare l'esercito Massenziano, si limitò ai soli,
pretoriani perchè questi « come avevano sollevato Massenzio al
trono, così ne erano stati il più valido sostegno nel sessennio del
suo impero, ed ora a Saxa Rubra... i più accaniti difensori (2).

Sulla riva destra si scorgono due Costantiniani in atto di suo-
nare'l'uno la tuba, l'altro il corna : essi danno il segnale di far ces-
sare la strage. Il comando non può essere loro venuto se non dal-
l'imperatore. Ma dove è Costantino ? Questa domanda ci porta al
più interessante particolare della composizione, sfuggito finora agli
interpreti, i quali s'attengono per lo più a quel che ne dice il Guat-
tari, vedendo l'imperatore nel semplice soldato a destra della
Vittoria (3). Sappiamo già che la figura di Costantino fu dai pagani
profanatori dell'arco talmente scalpellata che ne rimangono sola-
mente il piede sinistro, l'attacco del piede destro e un pizzo del pa-
ludamento (4). Il foro profondo per la testa è un indizio che questa

(!) Panegyr. XII, 17, 1 : 303.

(2) Grossi-Gondi, loc. cit, 43.

(3) Guattani, Inc. cit., 26 (Venturi, Storia dell'arti', I, 53 : Grossi-
Gondi, loc. cit., 43, nota V) : « La Vittoria corona al solito l'Imperatore :
il Tevere personificato si rivolge all'Augusto come per congratularsene

« iùm convengo in questa'interpretazione», scrive a ragione Alfredo Monaci
(La battaglia « ad Saxa rubra », in Atti detta -PorUif. Aecad.1901, p. 115). Il
.< fante senza corazza... non è per fermo Costantino ■ ecc.

(4) Vedi sopra, pag. 15.
 
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